24 febbraio 2015

Piatti del Sud nell’universo olfattivo di Gabriella Chieffo

Dopo il grande successo di Ragù, i riflettori si accendono ora su Acquasala. Il riferimento è sì ai due gustosi piatti tipici del Sud Italia, ma nell’inconsueta forma di fragranze di Gabriella Chieffo, ideatrice del brand che porta il suo nome. Fondato nel 2014, il marchio di profumeria artistica ha debuttato pochi mesi fa a Pitti Fragranze, proprio con Ragù, suscitando, anche grazie all’originalissimo nome, non poca curiosità e conquistandosi il plauso degli addetti ai lavori. Sarà perché il mondo di Chieffo non si fonda solo su un originale universo olfattivo, ma ha un’impronta profondamente visionaria. Della filosofia del marchio e del processo creativo alla base delle fragranze abbiamo parlato con la creatrice, napoletana d’origine, ma leccese d’adozione. Di professione ingegnere, si definisce “una donna eclettica, determinata e complessa. Un’anima impaziente e vorace di stimoli”.  
Ragù ha aperto la collezione di fragranze 2014

Com’è nato Ragù?
L’ho creato tre anni fa e presentato ufficialmente lo scorso settembre a Pitti Fragranze: è il primo profumo che apre la collezione 2014 formata anche da Lye, Camaheu, Hystera, quattro fragranze il cui tema dominante è la memoria. Non riproduce il ragù, delizia che ben conoscono napoletani e bolognesi, ma evoca l’atmosfera che si respira in casa dopo averlo mangiato.

Cos’hanno in comune cucina e profumeria?
Quando cucino - attività che amo - mi concentro sulla sapidità, l’acidità e la dolcezza del piatto e quando creo una fragranza presto attenzione agli stessi elementi.


Il settore come ha accolto le sue creazioni?
Abbiamo ottenuto tantissimi rinascimenti: Bottle Awards - Best of Iris in 2014, Bottle Award for the best debuting maison de parfum, Best Discovery 2014 for ÇaFleureBon Best 2014.


Qual è la genesi del nuovo profumo Acquasala?
Acquasala evoca la ricetta, il mare e il liquido amniotico
Questa quinta fragranza - la prima della collezione 2015 - s’inserisce nel filone dell’introspezione ed è la più concettuale, avvolgente, oserei dire meditativa. Rimanda a un altro piatto della tradizione italiana, antichissima ricetta della cucina popolare pugliese che, nella versione invernale, è il mio personale comfort food: si tratta di una minestra che contiene anche pepe nero ed elemi, un olio resinoso che sa di peperoncino. Ma non solo: il sale, elemento purificatore per eccellenza, fa anche pensare al mare e al liquido amniotico. Per creare Acquasala ho immaginato una donna che si tuffa in un mare sconfinato, sentendosi un niente parte di un tutto, ma la sensazione non la spaventa perché è un ritorno all’origine: è il ricordo ancestrale di quando da feto era avvolta nel rassicurante liquido amniotico. Ad accompagnare Acquasala uno scatto della fotografa di origine ceca Gabriela Slegrova, che vive a Cape Town: l’immagine immortala l’innocenza fetale in un fluido marittimo pregno di vigore.
Gabriella Chieffo

Quanti pezzi produce per ogni fragranza?
Parliamo di 500 bottiglie per ogni profumo, distribuite in Italia e all’estero nel segmento profumeria di nicchia.

Segue di persona anche la comunicazione del suo brand?
Per questo aspetto mi appoggio all'agenzia Utopia, che cura anche visual e immagine dei packaging.

A proposito di pack, cosa ci dice dei tappi delle fragranze?
Sono in pietra leccese e completamente fatti a mano. Proprio la lavorazione artigianale rende ogni pezzo unico. Inoltre sul fondo all'interno di ogni scatola - che mi rispecchia per lo stile minimalista - si trova un’immagine onirica. Nel caso di Acquasala è quella della fotografa Slegrova.

In vista di Expo 2015, l'esposizione universale incentrata sul food, ha in serbo qualche altra novità 'culinaria'?
Sì, si tratta di una nuova fragranza che si chiamerà Variazione di Ragù e vedrà la luce entro maggio, in tempo per l'evento.