21 novembre 2013

A lezione di crudismo da Vito Cortese per un gesto di solidarietà

Il ricavato dell'evento sarà devoluto all'associazione Dynamo Camp
Raw for love: questo il titolo del workshop crudista in programma l’1 dicembre ai Frigoriferi Milanesi, dalle 14.00 alle 17.00. A tenere la lezione, che prevede la partecipazione di Paola Maugeri e di altri ospiti d’eccezione, sarà lo chef Vito Cortese (a destra, nella foto), esperto di crudismo che ha importato in Italia questa tipologia di alimentazione reinterpretandola in chiave gourmet attraverso Nudo&Crudo, la sua cucina itinerante. Grazie al suo team di nove chef che lo assisteranno nello showcooking , Raw for love darà la possibilità a 100 partecipanti in contemporanea di apprendere qualche tecnica di base del crudismo preparando quattro raffinate ricette: dagli spaghetti di zucca con mascarpone e noci alle sfere di broccoli, dalla mousse di olive alla torta di carote e cioccolato bianco.
Vito Cortese
Il prezzo dell’iscrizione è di 99 euro e il ricavato sarà devoluto all’associazione Dynamo Camp. Nato in America all’inizio del secolo scorso, il crudismo (raw food) prevede l’utilizzo di ingredienti di origine vegetale, non sottoposti a cottura e mai riscaldati a una temperatura superiore ai 42°C. In origine si è proposto come cucina terapeutica con l'intento di ‘curare’ malattie gravi, ma è tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila che ha ottenuto una nuova ondata di apprezzamento ma di diversa natura, più orientata allo star bene e in forma. In Italia l’approccio di Cortese, che nel 2011 per otto settimane è stato allievo del guru crudista Matthew Kenney, rifugge i fanatismi: lo chef tarantino, che ha nel Dna i sapori della sua terra che sin dalla più tenera età gli hanno fatto apprezzare i nonni contadini, sostiene infatti che il crudismo (il suo ha una base vegana) si può abbracciare alternandolo a una cucina tradizionale. Peculiarità del raw food gourmet, spiega Cortese, “è il modo diverso e innovativo di concepire il gusto, trasformando le verdure senza cuocerle per arrivare a gratificare il palato”.
Una cucina, insomma, in cui profumi e sapori non mancano, sebbene sino a quando non la si prova sia, a suo dire, “inimmaginabile”. Proprio perché inaspettata abbiamo deciso di provarla, degustando al Verger di Milano una cena crudista di quattro portate, tutte ispirate alla cucina tradizionale italiana e accompagnate da 'succhi vivi' (cocktail di frutta e verdura) e da acqua di cocco di Ococo, bevanda isotonica. Piatti che hanno appagato vista e gusto: in tavola si sono susseguiti carpaccio di barbabietola con mousse di crauti e rucola, fagottino di polpa di cocco verde ripieno di avocado e broccoli, tartare con avocado e zucchine con chips di semi di chia. Delizioso anche il dolce al cucchiaio, ispirato al bunet piemontese di amaretti e caffè, ma preparato con cacao crudo, anacardi, sciroppo d’acero e - sorpresa - un’alga nota come ‘muschio d'Irlanda'.