16 dicembre 2012

A bocca aperta davanti all'arte naïve di Elio Nava

 
Certi incontri, sia pure brevissimi, ti lasciano il segno. L’arte naïve mi è sempre piaciuta, ma è anche vero che, girando per mostre e mercatini, mi sono spesso imbattuta in opere tutt’altro che indimenticabili.
Durante una sagra settembrina l’occhio però mi è caduto sui ‘meravigliosi mondi’ del maestro Elio Nava, che mi ha venduto un suo calendario artistico chiacchierando amabilmente con me. La sua abilità mi ha colpito al punto che, dopo aver fatto un po’ di ricerche su di lui, ho scoperto che negli anni Settanta ha frequentato l'Accademia Delle Belle Arti di Brera iniziando la sua attività artistica a Milano nei primi anni Ottanta e nel 1990 è stato selezionato dal Museo Nazionale delle Arti Naives di Luzzara, a Reggio Emilia, voluto dal regista Cesare Zavattini. Da allora per questo straordinario artista una lunga serie di premi e onorificenze, una grande mostra antologica alla Galleria d'Arte Busellato di Asiago (che dal 1995 ne rappresenta in esclusiva le opere) e la pubblicazione di due libri, ‘Le lancette di Spannocchia’ e ‘La farfalla di Belfelicello’. Desidero condividere con voi alcune delle meraviglie di quello che è attualmente considerato tra i principali contemporanei dell'arte naïve internazionale. Opere che, facendoci tornare bambini, ci catapultano con innocente stupore in un coloratissimo universo popolato di feste di piazza, serate di gala nei palazzi veneziani, voli in mongolfiera, caotici mercatini e molto, molto di più.
(LB)
Elio Nava, incontrato a Oreno