Certi incontri, sia pure brevissimi, ti lasciano il segno.
L’arte naïve mi è sempre piaciuta, ma è anche vero che, girando per mostre e
mercatini, mi sono spesso imbattuta in opere tutt’altro che indimenticabili.

Durante una sagra settembrina l’occhio però mi è caduto sui ‘meravigliosi mondi’
del
maestro Elio Nava, che mi ha venduto un suo calendario artistico chiacchierando
amabilmente con me. La sua abilità mi ha colpito al punto che, dopo aver fatto
un po’ di ricerche su di lui, ho scoperto che negli anni Settanta ha
frequentato l'Accademia Delle Belle Arti di Brera iniziando la sua attività
artistica a Milano nei primi anni Ottanta e nel 1990 è stato selezionato dal
Museo Nazionale delle Arti Naives di Luzzara, a Reggio Emilia, voluto dal
regista Cesare Zavattini. Da allora per questo straordinario artista una lunga serie
di premi e onorificenze, una grande mostra antologica alla
Galleria d'Arte Busellato di Asiago (che dal 1995 ne rappresenta in esclusiva le opere) e la
pubblicazione di due libri, ‘Le lancette di Spannocchia’ e ‘La farfalla di
Belfelicello’. Desidero condividere con voi alcune delle meraviglie di quello
che è attualmente considerato
tra i principali contemporanei dell'arte naïve
internazionale. Opere che, facendoci tornare bambini, ci catapultano con innocente
stupore in un coloratissimo universo popolato di feste di piazza, serate di
gala nei palazzi veneziani, voli in mongolfiera, caotici mercatini e molto, molto
di più.
(LB)
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Elio Nava, incontrato a Oreno |