‘Più sorridi, più luce, più bianco!’. Questo il claim dello spot, firmato dall'agenzia SDB, che vedremo in tv da aprile. Al centro della scena BlanX White Shock, il
primo dentifricio al mondo che sbianca grazie alla luce. È per effetto della
luce che irradia i denti che questo
prodotto promette infatti di svolgere un’azione
sbiancante per 24 ore.
Alla base dell’innovazione del brand dell’azienda
bolognese
Coswell la formula brevettata a base dell’attivo ActiluX i cui
cristalli al contatto con la luce producono cariche radicaliche, innocue per
l’organismo, ma capaci di eliminare le molecole organiche responsabili delle
macchie e dell’ingiallimento dei denti, anche di quelli in ceramica. Più luce
la formula riceve durante la giornata, più intensa è la carica sbiancante.
Giorno dopo giorno, quindi, con l’azione
congiunta della luce e di ActiluX, i denti si sbiancano e riacquistano il loro bianco
naturale. E mentre prosegue la sua azione sbiancante, rimuove efficacemente i
batteri causa di placca e carie. A condurre le ricerche che hanno portato alla
creazione della formulazione, coperta da due brevetti, il prof.
Norberto Roveri,
direttore del LEBSC (Laboratory of Environmental and Biological Structural Chemistry)
presso il Dipartimento di Chimica “G. Ciamician” dell’Università di Bologna.
Alla base dell’innovazione del brand dell’azienda
bolognese Coswell la formula brevettata a base dell’attivo ActiluX i cui
cristalli al contatto con la luce producono cariche radicaliche, innocue per
l’organismo, ma capaci di eliminare le molecole organiche responsabili delle
macchie e dell’ingiallimento dei denti, anche di quelli in ceramica. Più luce
la formula riceve durante la giornata, più intensa è la carica sbiancante. Giorno dopo giorno, quindi, con l’azione
congiunta della luce e di ActiluX, i denti si sbiancano e riacquistano il loro bianco
naturale. E mentre prosegue la sua azione sbiancante, rimuove efficacemente i
batteri causa di placca e carie. A condurre le ricerche che hanno portato alla
creazione della formulazione, coperta da due brevetti, il prof. Norberto Roveri,
direttore del LEBSC (Laboratory of Environmental and Biological Structural Chemistry)
presso il Dipartimento di Chimica “G. Ciamician” dell’Università di Bologna.
