27 giugno 2013

Negli studi di MasterChef per la finale di Amadorabili Chef

I tre giurati della finale del contest Amadorabili Chef
Appuntamento, stamattina a Milano, nei ‘blindatissimi’ studi del fortunato talent show gastronomico MasterChef. L’occasione l’ha offerta la finale del concorso Amadorabili Chef promosso dallo scorso gennaio da Amadori. A valutare le fantasiose creazioni dei partecipanti (i cinque in finale sono Marina Capuano, Filippo Battistini, Francesco Forlini, Silvia Ruffini e Davide Calloni) è stata una giuria d’eccezione composta dal ‘Gastronauta’ Davide Paolini affiancato da Maurizio Rosazza Prin e Andrea Marconetti, rispettivamente secondo e terzo classificato di MasterChef 2013. Dopo la sfida dei finalisti, alle prese con gli inaspettati ingredienti della Mistery Box, è stato Francesco Amadori in persona, fondatore e presidente del gruppo romagnolo, insieme alla nipote Francesca, responsabile comunicazione, a incoronare il vincitore. Lo scettro è andato a Filippo Battistini, 24 enne di Cesena, studente di ingegneria. Durante la giornata Enrico Finzi, presidente di Astra Ricerche, ha presentato le principali risultanze dell’indagine demoscopica ‘Italiani, Amadori e il boom del cooking’ condotta su un campione rappresentativo di italiani dai 18 ai 70 anni. Come ha sottolineato il sociologo, malgrado la crisi il Paese non ha perso la voglia di cucinare. Anzi, l’antica passione collettiva per il mangiare e il bere si sta arricchendo con quella, ormai maggioritaria, per la preparazione dei cibi; anche grazie al ricorso a vecchie e nuove forme di informazione e di education, come il web e la tv. Cucinare, insomma, è un piacere, uno strumento di realizzazione di sé e non più solo un dovere. Il 72% degli intervistati dichiara di essere migliorato ai fornelli negli ultimi tre anni, sia ampliando la varietà dei piatti preparati sia perfezionando i propri cavalli di battaglia. Il 39% predilige le ricette della tradizione, il 24% prova accostamenti e metodi di preparazione diversi dal comune. Fra i dati emersi dal sondaggio colpisce il favore per la cucina facile ‘a effetto, cioè per quei piatti di preparazione non troppo impegnativa, che però soddisfano il palato e la vista: il che si spiega non solo con il desiderio di emulare gli chef stellati protagonisti di trasmissioni molto seguite in TV, ma anche con la capacità dell’easy cooking di conciliarsi con ritmi di vita intensi, rendendo possibile trascorrere più tempo con parenti e amici.