In
Ucraina la situazione cambia di ora in ora. Oltre ad aiutare i
rifugiati dentro e fuori del Paese sotto attacco, l'obiettivo primario della
catena danese di mobili e complementi d'arredo Jysk è proteggere i suoi collaboratori e i loro cari.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhy0Tiw1KXCad7KReE0gLN9WA8f34BzFf0y7CUGJpetKkVOy83OddYgoSqKdTvH1eY9Fz9sphJBDS8nXq00OaQOnECX79VkRBeBr8WJKN-jwPE9wHyMdPT2obH0mCPej17KlWINvm2TMSMEwBdgFasku-jeXR7cwJBQZwATbSkMPDg4oQRH9-g_vC7d=w320-h143) |
Jysk sta attivando una raccolta fondi per i rifugiati |
Così, lo scorso 24 febbraio, ha deciso di chiudere temporaneamente tutti gli
86 negozi in Ucraina. Da allora, alcuni negozi sono stati riaperti, perché i collaboratori ucraini hanno espresso il desiderio di poter fare una differenza positiva a livello locale. Per dare il suo contributo nei Paesi vicini - Polonia, Slovacchia, Romania e Ungheria - i
country management team di Jysk si stanno adoperando per assicurare
donazioni di prodotti di prima necessità alle grandi organizzazioni umanitarie che hanno la conoscenza e l'esperienza per portare gli aiuti nel modo più efficiente possibile. E dei team dedicati stanno aiutando i colleghi che fuggono dall'Ucraina a trovare alloggio e lavoro.
Jysk sta anche creando un fondo dove tutti i dipendenti possono donare e che sarà gestito dal management team ucraino. Come importo iniziale
Jysk ha donato 1 milione di corone danesi, pari a circa 135mila euro.