Breil e
Raz Degan uniscono i propri mondi e valori per comunicare un nuovo modo di intendere il claim '
Don't touch my Breil'. Non più antitesi tra uomo e donna, non più conflitto tra ruoli, ma complicità e gioco, affinità e intreccio.
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L'ultima campagna del modello e attore risale al 1996 |
Entrambi rivelano caratteri
forti e determinati, ma si percepisce il desiderio della donna di essere protetta e la volontà dell'uomo di esaudire questa richiesta. Non più due entità separate, ma due anime unite che creano una simbiosi e un incastro perfetti.
Raz avvolge in un abbraccio intimo e protettivo la sua donna (la modella
Meri Gulin di Women Management) e, insieme, i gioielli che lei indossa, mettendoci in guardia: "
Non toccate i miei gioielli". Molteplici le chiavi di lettura: una legata agli oggetti, ai gioielli indossati e custoditi gelosamente; l’altra estende la parola gioiello alla donna stessa e a tutti i valori di cui lei è portatrice, alla relazione che s'instaura con l’uomo, un uomo protettivo, complice e attento, proprio come Degan, che commenta così questa collaborazione: "Dal 1996 non prestavo la mia immagine a una
campagna pubblicitaria o un brand commerciale. Breil è capitato nel momento giusto, con la proposta più adatta: tornare a fare
comunicazione con la possibilità di dire la mia e di
mostrare me stesso, mi ha subito convinto. Inoltre, con un regista e art director come
Luca Tommassini, si aprivano prospettive interessanti: il gruppo di lavoro che si è formato sul set è stato eccezionale, io e Luca abbiamo collaborato con la casa di produzione e con l’azienda stessa per dare corpo alle nostre visioni e idee”. Tommassini, direttore creativo di talent di successo, coreografo e ballerino di fama mondiale, ha firmato infatti la regia per la casa di produzione
Collateral Film. Dopo alcuni passaggi tv su Sky, in concomitanza con la messa in onda in anteprima televisiva del film documentario di cui Degan è regista, la campagna è pianificata a da metà ottobre sempre in
tv, oltre che su
stampa e
web.