05 febbraio 2018

Rinascita e nuova bellezza in scena con lo spettacolo Kintsugi

Uno spettacolo di danza contemporanea di Giovanna Belloni
Il Kintsugi è un'antichissima arte giapponese che consiste nell'utilizzo di oro liquido per riparare oggetti in ceramica, saldandone assieme i frammenti. La tecnica permette di ottenere oggetti preziosi e unici, poiché ogni ceramica riparata presenta un intreccio di linee irripetibile. Una pratica secondo cui da un'imperfezione o una ferita possano rinascere perfezione estetica e interiore. Per i giapponesi, infatti, le crepe e le cicatrici non vanno nascoste né mimetizzate, ma valorizzate, essendo parte della storia dell’oggetto o dell'uomo che le presenta. Ispirandosi alla stessa filosofia, lo spettacolo Kintsugi, che sarà messo in scena l'1 marzo 2018, alle ore 20, presso il Teatro dell'Arte di Milano, intende mostrare attraverso la danza come, anche per gli uomini, una ferita e un dolore possano significare rinascita e nuova bellezza. La scena si articola in tre quadri danzati che affrontano tematiche di vita diverse, coreografati da Daniele Ziglioli e Giovanna Belloni, artisti con esperienze e sensibilità differenti.
Il primo quadro è dedicato al disagio, al senso di abbandono, all’incomprensione e all’emarginazione; il secondo all'Alzheimer; il terzo al cuore e alle 'rotture' fisiche e dell'anima.
Il Kintsugi impiega l'oro liquido per riparare
In chiusura, lo spettacolo affronta il tema dell'invecchiare e riadattarsi al continuo mutamento della vita. Sullo sfondo, una scenografia mostra, con un effetto luminoso, la colata dell'oro liquido e la ricostruzione di cuore, anima e corpo feriti, cicatrizzando le crepe profonde nel materiale. I danzatori interagiranno inoltre con delle sculture realizzate dall'artista Giovanna La Falce che utilizza nei suoi lavori diversi materiali, dal bronzo al ferro, per creare opere vibranti di vita. Ad accompagnare la danza sarà la musica della viola suonata dal vivo da Luciana Elizondo. Parte dell’incasso sarà devoluto in beneficenza a due realtà, la cui attività è simbolicamente collegata ai temi dei quadri che compongono lo spettacolo: l’Associazione Caf – Centro di aiuto ai minori e alla famiglia in crisi, che dal 1979 accoglie e cura in maniera professionale minori vittime di maltrattamento, e il progetto 'Il paese ritrovato' della cooperativa La Meridiana, nuovo centro di accoglienza per malati di Alzheimer strutturato come un vero e proprio piccolo paese con appartamenti e servizi comuni come teatro, bar, minimarket, parrucchiere, palestra, laboratori.