25 marzo 2021

Il Politecnico di Torino si apre alle sfide future con un nuovo logo

Il Politecnico di Torino si è avvalso della digital agency milanese Wellnet e del’agenzia di comunicazione torinese Sixeleven per rinnovare la propria immagine.
A partire da un nuovo logo, che mira a valorizzare la tradizione, valore fondante dell'Ateneo, recuperando gli elementi più importanti del sigillo storico, rivisti però in chiave più moderna, con un tratto più chiaro e leggibile e adatto agli attuali utilizzi di comunicazione. Il logo è il primo risultato di un percorso che ha visto un'articolata fase di analisi preliminare, i cui risultati sono diventati il riferimento per un più complessivo intervento sulla brand identity. Attraverso quasi 5mila questionari, la comunità del Politecnico è stata interpellata per capire quali valori avrebbe dovuto rappresentare: docenti, studenti, alumni, aziende e ricercatori hanno avuto l'opportunità di esprimere la loro opinione. Decine di interviste one to one con le figure cardine dell'Ateneo, nove focus group e l’analisi di circa 400 recensioni raccolte online hanno completato una raccolta ampia di dati e suggestioni utili a impostare il lavoro. Si è optato per un restyling, per confermare quel patrimonio di conoscenze e tradizione che il precedente sigillo di stile pittorico rappresentava. Nella creazione del logo, le scelte compiute a livello estetico e di linguaggio grafico hanno voluto raccontare la direzione del Politecnico di oggi e di domani: un’istituzione rivolta al futuro, all’innovazione, all’apertura verso nuove prospettive, alla costruzione di un nuovo umanesimo tecnico-scientifico. Alcune scelte sono state all’insegna della razionalizzazione: su tutte, il mantenimento di una sola scritta Politecnico di Torino, come logotipo, e di un'unica data, il 1859, l’inizio della storia dell’Ateneo, alla cui guida oggi c'è il rettore Guido Saracco. Altre decisioni hanno guidato la ricerca di razionalizzazione e sintesi del logo stesso, con l’eliminazione di alcuni elementi giudicati non così centrali. Le scelte più rilevanti sono state compiute nella valorizzazione dei tasselli fondamentali. Il Castello del Valentino, sede fin dalle origini della Scuola di Applicazione degli Ingegneri, ha ora una maggiore centralità ed è stata completamente ridisegnata. La testa di Minerva Galeata, dea della saggezza, dell’ingegno e delle arti utili, riacquista rispetto alla versione precedente anche l’elemento della lancia. Il ramo di alloro baccato e di quercia, elementi tradizionali dell'araldica, simbolo rispettivamente di gloria e forza morale e del titolo di laurea conferito agli studenti dell’Ateneo, chiudono in un cerchio perfetto gli altri elementi, in sostituzione del precedente doppio cerchio. Anche il colore è stato rivisitato: è rimasto il blu, ma in una tonalità differente, per sostenere l'idea di contemporaneità nella continuità. Il blu di Prussia rende il logo più attuale; noto anche come blu degli ingegneri, era usato in una speciale miscela per verificare la regolarità di una superficie. Il colore secondario è l’arancione, complementare del blu. Il lettering ha smussato alcune rigidità precedenti, mettendosi maggiormente in dialogo con il logo, come ad esempio nella scelta del cerchio perfetto che simboleggia unità e inclusione, presente nella figura geometrica - che idealmente racchiude gli elementi grafici - e anche nelle 'o' e nei puntini delle 'i' del logotipo. I font hanno un aspetto più tecnico, ma anche di apertura, di proposizione verso il futuro, grazie ai tagli di alcune lettere che puntano verso l’alto e in avanti, a simboleggiare la direzione intrapresa dal Politecnico.