Diffondere la conoscenza della
narcolessia, raro disturbo del
sonno, e favorire una corretta e precoce diagnosi.
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L'illustrazione di Anna Bonomi, vincitrice del contest |
Questi gli obiettivi di
#CreateforSleep, la campagna di sensibilizzazione realizzata da
Ain (Associazione Italiana Narcolettici), con il patrocinio di
Aims (Associazione Italiana Medicina del Sonno, in collaborazione con
Naba, Nuova Accademia di Belle Arti e con il supporto non condizionato di Bioprojet Italia. Lanciata lo scorso luglio la campagna è arrivata a conclusione, così come l’omonimo contest che ha visto protagonisti gli studenti del Triennio in Graphic Design e Art Direction di Naba. Le illustrazioni sono state valutate da una giuria, composta da rappresentanti di Ain e Aims, da illustratori professionisti e giornalisti. I giudici hanno identificato cinque progetti finalisti tra quelli che meglio hanno saputo rappresentare le
Red Flags, ovvero un insieme di
sintomi di allarme della
narcolessia pensati per aiutare nella
diagnosi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Tra questi rientrano la
sonnolenza diurna, che è il principale, la cataplessia, la paralisi del sonno, le allucinazioni e la frammentazione del sonno notturno. Il contest è nato per favorire una più rapida comprensione della patologia, che incide sulla vita quotidiana e le relazioni sociali, come scuola, lavoro e rapporti familiari Una diagnosi corretta e un’opportuna gestione dei sintomi possono migliorare enormemente la loro condizione. Questo è tanto più importante se si considera che la narcolessia tende a comparire nei
bambini, con picchi intorno ai 15 anni, e nei
giovani adulti, soprattutto tra i 30 e i 35 anni d’età. Vincitrice del contest
Anna Bonomi, studentessa del Naba, che ha realizzato un'illustrazione raffigurante un ragazzino che fatica a tenere gli occhi aperti a scuola e intorno a lui tutti gli oggetti fluttuano in un'atmosfera surreale, quasi liquida, che assomiglia a quella di un sogno. "L’illustrazione ha colpito me e gli altri giurati per la dovizia di dettagli e la delicatezza del tratto - afferma
Guido Silvestri, in arte
Silver, celebre fumettista italiano e membro della giuria -. La pesantezza dell'occhio del protagonista è disegnata in maniera così realistica che è impossibile non comprendere la sensazione da parte di chi osserva".