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Le gambe, una finestra sul cuore': s'intitola così il
media tutorial, organizzato a Milano dal Gruppo
Servier, leader mondiale in cardiologia, per fare chiarezza sulla
malattia venosa cronica (MCV), patologia che
in Italia interessa 19 milioni di persone, in particolare oltre il 50% delle donne e dal 10% al 50% degli uomini.
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Marie-Georges Besse di Servier, l'azienda che ha organizzato l'incontro |
Una recente
ricerca scientifica - lo
studio Gutenberg - evidenzia come la presenza di vene varicose, edemi e ulcere, sintomi di una patologia spesso ritenuta benigna sebbene fastidiosa ed esteticamente impattante, possono invece essere un campanello d'allarme di malattia cardiovascolare (che potrebbe causare infarto e ictus), quindi
il paziente con Mvc deve essere avviato anche a screening vascolari secondo un approccio olistico, non limitandosi allo studio dei suoi arti inferiori. L'incontro, che ha messo in discussione il pensiero convenzionale sulla separazione di malattia venosa e arteriosa, ha visto la partecipazione di alcuni dei più autorevoli medici esperti in angiologia, cardiologia e patologie vascolari, e di
Marie-Georges Besse (nella foto), direttore medical affairs del Gruppo Servier in Italia. La manager dell'
azienda farmaceutica ha ricordato che "Servier da 60 anni è al fianco dei pazienti cronici con
malattie vascolari e cardiometaboliche, mettendo a disposizione dei pazienti un ampio portfolio di farmaci studiati per migliorare l’aderenza alla terapia. La nostra mission si compie anche stimolando la riflessione e diffondendo consapevolezza su
nuovi approcci culturali che possono migliorare gli esiti clinici, l'organizzazione della presa in carico del paziente e i benefici in termini di
risparmio economico per il SSN. Per questo crediamo nell'
approccio olistico del paziente, che deve essere valutato nella sua complessità. Lo
studio Gutenberg conferma la necessità di questo urgente cambio di rotta nella
gestione del paziente con Mvc, una patologia che deve essere diagnosticata, indagata in profondità e mai banalizzata".