30 giugno 2024

Dal 2027 il codice a barre lascia il posto al QR code standard GS1

Cinquant'anni fa, il 26 giugno 1974, il codice a barre passava per la prima volta dalla cassa del supermercato.
L'iniziativa 'Sunrise 2027' è stata sottoscritta
da 22 aziende internazionali del largo consumo
Da allora, è stato adottato da retailer e produttori come metodo universale per identificare i prodotti e attualmente è presente sulle confezioni di oltre 1 miliardo di referenze. Nel 50esimo anniversario di quel primo 'bip' che ha fatto la storia, 22 aziende leader mondiali del largo consumo, presenti in più di 160 paesi e con miliardi di consumatori in tutto il mondo, firmano una dichiarazione congiunta per chiedere che retailer e produttori adottino i codici 2D di nuova generazione, i QR code standard GS1, entro il 2027. Tra i firmatari figurano Alibaba, Barilla, Carrefour, L'Oréal, Lidl, Mondelēz, Nestlé, Procter & Gamble. L'iniziativa, denominata 'Sunrise 2027', è uno sforzo innovativo e collaborativo per far progredire il settore dei beni di consumo in termini di efficienza, sicurezza e sostenibilità con gli standard globali GS1, e dà quindi il via a una seconda rivoluzione del codice a barre: ossia la transizione globale ai QR code standard GS1, che possono contenere una grande quantità di informazioni sui prodotti e renderle facilmente accessibili tramite smartphone, abilitando una vasta gamma di potenzialità che rivoluzioneranno completamente l'esperienza dei consumatori. Anche GS1 Italy, l'associazione che rappresenta GS1 nel nostro Paese, è impegnata in prima linea nel promuovere la diffusione dei QR code standard GS1 in Italia. Qui oggi si contano oltre 350mila prodotti di largo consumo confezionato dotati di codice a barre GS1, che vengono passati 32,4 miliardi di volte l'anno alle casse di supermercati, ipermercati e punti vendita a libero servizio per un totale di 2,7 miliardi di scontrini emessi.