Nel 2013 è diventata  lo 
sportello
 ufficiale della 
Provincia di Milano - primo sportello online in Italia - e lo scorso anno ha anche prodotto un'
applicazione per smartphone già scaricata migliaia di volte. Stiamo parlando di 
SOS Stalking, associazione nata nel 2009 da un’idea dell’avvocato 
Lorenzo 
Puglisi con un team di 
avvocati e psicologi. Obiettivo dell'associazione (in alto, alcuni dei volti noti che ne sostengono la causa): offrire a chi è perseguitato un punto di riferimento costituito da professionisti in grado di garantire una 
risposta immediata. Gli 
atti persecutori, come denuncia Puglisi, sono purtroppo in 
crescita allarmante, come lo è la pratica barbarica dello 
sfregio con acido, aumentata del 65% tra il 2013 e il 2014.
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| Lorenzo Puglisi ha fondato SOS Stalking nel 2009 | 
“Le vittime nel 60% dei casi sono 
donne, e nel 95% sono ex fidanzate o persone con cui l’aggressore ha intrattenuto una relazione - sottolinea Puglisi -. Un calvario, quello dello sfregio con l’acido che, come dimostrano i dati raccolti da SOS Stalking, sta aumentando vertiginosamente negli ultimi mesi anche nel nostro Paese". Il pensiero corre subito a 
Lucia Annibali, sfregiata con l'acido dall'ex, che proprio in questi giorni si è visto confermato in appello la condanna a 20 anni di detenzione anche in virtù di tentato omicidio. Una vicenda che, grazie soprattutto al 
coraggio e alla 
determinazione dell'avvocatessa di Urbino (non a caso le sue prime parole, dopo la sentenza, sono state: "Ora vado a tutta birra") è divenuta un simbolo della lotta contro le violenze di genere. Le pene per questo crimine, ad avviso di Puglisi, dovrebbero essere comunque inasprite: "Dal punto di vista legale, al momento il legislatore italiano risponde ai crimini di sfregio con il reato di 
lesioni gravissime, per cui la pena prevista è la 
reclusione da sei a dodici anni se dal fatto deriva la deformazione, ovvero lo sfregio permanente del viso. Se solo si pensa che in Bangladesh, per esempio, questa è la pena minima, si conviene come ancora ci sia molto da fare per combattere questi orrendi raid. SOS Stalking si auspica, pertanto, che tali fatti possano scuotere al più presto il legislatore. È evidente la necessità di un significativo 
inasprimento delle pene edittali così da inibire notevolmente l’uso di una pratica di siffatta violenza sia fisica che psichica".