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11 aprile 2019

Rolling Stone 'brucia' i giga dei razzisti sui social network

I numeri di video online con contenuto razzista, commenti xenofobi e atteggiamenti ostili nei confronti degli stranieri negli ultimi tempi sono esponenzialmente cresciuti, rendendo il mondo dei social network un posto peggiore.
Un'operazione per allontanare per un po' chi sparge odio,
rendendo il web un posto migliore
Ecco perché Rolling Stone e l'agenzia Serviceplan Group hanno pensato di colpire proprio il principale strumento d'odio dei razzisti italiani, ossia la loro connessione dati, con un'operazione e una modalità senza precedenti che ha bruciato tutti i loro giga del traffico dati mensile: Burn Racist Giga. Come è stato possibile? Nelle scorse settimane è andata online una landing page che ospitava i video con contenuti razzisti più visti in Italia. Il minisito, creato esclusivamente per l'operazione Burn Racist Giga, è stato pubblicizzato sui social targettizzando gli hater, con l'accortezza di farlo in 'dark' per evitare di coinvolgere i non razzisti. Dal minisito era possibile vedere i video solo con connessione mobile, non wifi, e il loro peso era altissimo rispetto alle classiche clip, dunque tutte le visualizzazioni fatte sul minisito hanno 'bruciato' i giga dei razzisti o li hanno costretti a pagare parecchio a fine mese. Un hacktivismo che ha portato oltre 300 razzisti lontani dai social per un po', e 'bruciato' circa 2mila giga e soprattutto reso Internet un posto migliore: senza traffico dati mensile i razzisti non sono potuti tornare online a spargere odio, nei commenti e con i loro video. Hanno sostenuto l'iniziativa, comunicata al pubblico con un videocase: Mahmood, Dario Franceschini, Tommaso Paradiso, Tommy Kuti, Carolina Crescentini, Matilda De Angelis, Pierluigi Pardo, Fiorello e tanti altri.