02 dicembre 2013

All'Università di Scienze Gastronomiche per il #Pernigottiday

Che cos'è l'analisi sensoriale? Quali le sue applicazioni e i suoi elementi? Quali sono i fattori che influenzano la percezione? E come si arriva a definire il profilo sensoriale di un prodotto o una preparazione? Sono alcuni dei quesiti su cui si è basata la straordinaria lezione tenuta dal tecnologo alimentare e responsabile di analisi sensoriale Luisa Torri. Lezione che sabato scorso ci ha visti in prima linea grazie allo storico marchio Pernigotti, promotore del #Pernigottiday: una giornata di edutainment organizzata nella cornice d’eccezione dell’Università degli Studi delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), il centro internazionale di formazione e ricerca fondato nel 2004 da Slow Food in partnership con Piemonte ed Emilia Romagna.
Sui banchi dell'UNISG per la lezione di analisi sensoriale
Il laboratorio di analisi sensoriale di UNISG ha 25 cabine individuali
Apprese in un’ora e mezza le basi teoriche, la lezione riservata a un ristretto gruppo di blogger ha avuto un dolce seguito nel laboratorio di analisi sensoriale, sede del corso e delle esercitazioni dedicate alla materia: è lì che gli studenti apprendono le principali tecniche di valutazione sensoriale applicate ai diversi prodotti alimentari. I metodi sensoriali, come ha spiegato infatti la dottoressa Torri, possono essere sfruttati in vari ambiti della produzione: dalla ricerca e sviluppo al controllo qualità, al marketing.

Il profilo sensoriale del cremino Pernigotti secondo il nostro panel

Il test nella cabina del laboratorio di analisi sensoriale 
Nell’occasione noi ci siamo sottoposti all’analisi del cioccolato, prima effettuando una valutazione collettiva tesa a stabilire degli standard di riferimento dei descrittori del cioccolato (dolce, amaro, acido e scioglievole in riferimento a cacao, nocciola, mandorla tostata, burro, latte, vaniglia, caramello) e successivamente con un esame individuale in cabina dotata di computer e software per la raccolta informatizzata dei dati. Al centro della valutazione descrittiva, che in due momenti distinti si è prima concentrata sull’intensità e poi sulla dominanza, tre amatissimi prodotti di casa Pernigotti: gianduiotto, cremino e nocciolato. Al termine, i dati di tutti i partecipanti a questo (neanche a dirlo graditissimo) test sono stati elaborati e si è giunti alla definizione del profilo sensoriale di ciascuno dei tre cioccolatini.
Momenti di analisi descrittiva collettiva
 
Conclusa la lezione, dopo il pranzo presso l’Albergo dell’Agenzia, ristorante all'interno del comprensorio dell'ateneo che in sintonia con la filosofia Slow Food si distingue per la cucina del territorio e la selezione delle materie prime, un altro momento straordinario che ha chiuso il #Pernigottiday: la visita guidata alla Banca del Vino, che abbiamo condiviso con Mariacristina Giangoia, direttore marketing di Pernigotti, e Alessandra Abbona e Marco Callegari, rispettivamente responsabili della comunicazione e delle relazioni esterne di UNISG. Calice alla mano (uno straordinario Erbaluce di Caluso, passito piemontese datato 2003) ci siamo addentrati nelle cantine, alla scoperta del patrimonio enologico rappresentato da questo ambiente unico, dove dal 2001 a oggi sono in ‘conto deposito’ 100mila bottiglie di vino rappresentative di tutte le regioni d’Italia. Un luogo magnifico, istituito come progetto culturale, che offre però ai visitatori la possibilità di degustare preziosi vini da invecchiamento, anche in abbinamento a eccellenze gastronomiche del territorio.
La Banca del vino fondata nel 2001
Sono oltre 100mila le etichette finora in conto deposito alla Banca del Vino