04 luglio 2012

Alla scoperta dei piaceri del vero caffè espresso

Come si riconosce il vero espresso italiano? A qualcuno sembrerà forse un esercizio futile, in realtà per gli amanti del caffè saper assaggiare e identificare questo prezioso simbolo del made in Italy è fondamentale per vivere un’esperienza sensoriale a tutto tondo. Dal momento che amo la nervina bevanda e me ne concedo almeno tre tazzine al dì, potevo perdermi il seminario di degustazione promosso e organizzato da Inei - Istituto Nazionale Espresso Italiano e Iiac - Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè? Certo che no! In una bella serata estiva, a Milano, nella speciale ‘aula’ allestita in una saletta riservata di Peck Italian Bar, eccomi seduta a un tavolino attrezzato, affiancata da un’amica e altri ‘compagni’ di corso curiosi e motivati quanto me. Tutti pronti a carpire a Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori, i segreti di un grande espresso.
Muniti di scheda-guida (una dettagliatissima mappa sensoriale che serve a orientarsi tra componenti di olfatto, gusto e vista) siamo stati guidati in un percorso affascinante alla scoperta delle differenze tra due espressi. Lo confesso, non sono (ancora) diventata un’esperta, ma, dopo questa prima lezione, ai miei occhi un caffè non è più solo una pausa gratificante: è un mondo ricco di sfumature che si è schiuso magicamente ai miei sensi. Se desiderate fare quest’esperienza, il 23 settembre l’associazione aprirà le sue porte con visite guidate gratuite e seminari sull’assaggio. A proposito, per rispondere alla domanda dell’incipit, l’assaggio prevede tre fasi successive:
La mappa sensoriale


1 - OSSERVARE
La crema dev'essere liscia, compatta e color nocciola
2 - ANNUSARE
Si cercano odori di tostato, pane, fiori, frutta fresca e secca
3 - ASSAGGIARE
Un buon caffè è tale se ha una fresca acidità, un amaro moderato e un corpo pieno e setoso


Il momento dell'assaggio

La lezione ha inizio...

Il seminario è stato tenuto da Luigi Odello del Centro Studi Assaggiatori