Muniti di scheda-guida (una dettagliatissima mappa sensoriale che serve a orientarsi tra componenti di olfatto, gusto e vista) siamo stati guidati in un percorso affascinante alla scoperta delle differenze tra due espressi. Lo confesso, non sono (ancora) diventata un’esperta, ma, dopo questa prima lezione, ai miei occhi un caffè non è più solo una pausa gratificante: è un mondo ricco di sfumature che si è schiuso magicamente ai miei sensi. Se desiderate fare quest’esperienza, il 23 settembre l’associazione aprirà le sue porte con visite guidate gratuite e seminari sull’assaggio. A proposito, per rispondere alla domanda dell’incipit, l’assaggio prevede tre fasi successive:
La mappa sensoriale |
1 - OSSERVARE
La crema dev'essere liscia, compatta e color nocciola
2 - ANNUSARE
Si cercano odori di tostato, pane, fiori, frutta fresca e secca
Si cercano odori di tostato, pane, fiori, frutta fresca e secca
3 - ASSAGGIARE
Un buon caffè è tale se ha una fresca acidità, un amaro moderato e un corpo pieno e setoso
Un buon caffè è tale se ha una fresca acidità, un amaro moderato e un corpo pieno e setoso
Il momento dell'assaggio |
Il seminario è stato tenuto da Luigi Odello del Centro Studi Assaggiatori |