09 marzo 2020

La buona comunicazione al tempo della crisi da Coronavirus

Cinque proposte per rilanciare l'immagine dell'Italia
L'emergenza Coronavirus Covid-19 ha fatto emergere la necessità di una corretta comunicazione, articolata su azioni in grado di gestire i danni economici, d'immagine e di reputazione del nostro Paese. Saper gestire la complessità in momenti di crisi è compito della 'buona comunicazione'. La rete delle associazioni dei comunicatori e del management (composta da Asca, Cida, Com&Tec, Confassociazioni, Ferpi, Iaa, Una - Aziende della Comunicazione Unite) ha deciso di mettere a disposizione delle parti sociali e delle istituzioni del Paese le competenze, l'esperienza e le capacità progettuali dei propri soci. A tale scopo, ha costituito una unità operativa permanente di professionisti qualificati e specializzati in tutte le aree coinvolte nel processo di gestione delle situazioni di crisi nazionale.

Le prime proposte operative della rete delle associazioni della comunicazione:

1. Comunicare l'Italia che non si ferma: un programma di azioni che sia in grado di trasformare l'attuale comunicazione di crisi in comunicazione positiva. Un piano di comportamenti e azioni di comunicazione di gestione della crisi, di business continuity e di rilancio reputazionale.

2. Testimoniare, attraverso la voce di lavoratori e imprenditori, come è cambiata l'organizzazione e la comunicazione nei posti di lavoro e le ricadute sulle famiglie. Una 'radiografia' del fenomeno per far luce sui rischi occupazionali e sulle crisi aziendali.

3. Una campagna di sensibilizzazione, post epidemia, che veda i giovani protagonisti della ricostruzione del nostro Paese.

4. Made in Italy e sistema Italia: un 'white paper', un documento di base per avviare il percorso di rilancio dell’immagine del nostro Paese nel mondo attraverso le articolazioni internazionali delle associazioni della rete.