23 marzo 2021

Sempre più aziende a favore della parità di genere negli eventi

Informarsi sugli speaker e assicurarsi una rappresentazione adeguata tra i generi, promuovendo, quando necessario, un riequilibrio e offrendo soluzioni in questo senso. All’impegno già preso alcuni mesi fa da alcuni soci dell'associazione M&M Minima Moralia – Idee per un Paese migliore, aderiscono ora anche 12 importanti istituzioni e aziende del Paese: 24 Ore Eventi, Banca Generali, Banco Bpm, Credimi, Eni gas e luce, Epic, Gruppo Sella, ItaliaFintech, Leonardo, Luiss Data Lab, Snam e Vodafone Italia. L'associazione riunisce una comunità di manager, economisti, scienziati, diplomatici, giornalisti, dirigenti pubblici, rappresentanti del terzo settore, imprenditori e accademici, e sta lavorando attivamente a progetti di policy su aspetti economici legati alla risposta alla pandemia, a questioni di rigenerazione urbana e su temi di occupazione femminile e empowerment di genere. Ed è proprio in quest'ultimo filone che l'associazione ha lanciato un appello perché i soci, le imprese e le istituzioni s'impegnino a garantire un'adeguata rappresentanza di genere negli eventi e nelle manifestazioni pubbliche che organizzano o a cui partecipano, qualunque sia la loro natura: programmi televisivi e radio, webinar, task force e comitati.
L'impegno sottoscritto è quindi importante per garantire la diversità di genere e l’inclusione nell’ambito di tutti gli eventi soprattutto in Italia, dove questa buona pratica è sovente ignorata. Un dato che emerge dal 'Gender Diversity &Inclusion in Events Report', stilato nel 2018 da Bizzabo – startup israeliana attiva nel settore degli eventi – che ha analizzato la diversità di genere di oltre 60mila relatori in un periodo di sei anni (2013- 2018) nell'ambito dei più importanti eventi tenutisi in 23 Paesi nei settori più disparati. Se infatti in media la proporzione di relatori uomini si attestava al 69%, il dato italiano saliva all'85%, posizionando il nostro Paese quartultimo in classifica per presenza di donne relatrici (davanti solo a Grecia, Belgio e Polonia). "Non è più accettabile affidare la rappresentazione del sapere solo a uomini - ha dichiarato Fabrizio Pagani, presidente dell’associazione – . L'uguaglianza di genere dev'essere assicurata anche e soprattutto quando le competenze sono espresse in momenti pubblici come sui media, in eventi o convegni. I fatti ci insegnano che le buone intenzioni non sono sufficienti. Agire è fondamentale per avviare quel cambiamento culturale necessario per approdare a una concreta uguaglianza di genere nella rappresentazione della conoscenza e del sapere. Per sostenere chiunque aderisca all'iniziativa, ma anche organizzatori di eventi, l’associazione offre supporto nell’individuazione di panelist donne oltre che l’accesso a risorse del network di M&M che possano aiutare a migliorare la rappresentanza di genere.