26 giugno 2023

Nel centro storico di Napoli un'opera luminosa di Antonio Marras

Antonio Marras, 'Questi miei fantasmi', Rampe del Salvatore, Napoli, 2023
Ph. degli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, coordinamento prof. Mario Laporta 

A Napoli l'arte contemporanea torna protagonista grazie alla programmazione di mostre e installazioni voluta dal sindaco Gaetano Manfredi e curata da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco per l'arte contemporanea e l'attività museale. L'obiettivo è ambizioso: rafforzare la vocazione al contemporaneo della città attraverso una serie di iniziative pensate appositamente per gli spazi pubblici e i siti museali dai protagonisti dell'arte del nostro tempo. Tra i primi artisti invitati a rileggere alcuni luoghi simbolici della città: Antonio Marras, Michelangelo Pistoletto, Gaetano Pesce, Claudio Parmiggiani, Francesco Vezzoli, Daria D'Antonio e Paolo Sorrentino. A dare l’avvio alla programmazione, dal 23 giugno a settembre, è l'installazione di Antonio Marras (Alghero, 1961) dal titolo 'Questi miei fantasmi' e concepita per gli spazi di Vicoletto San Pietro a Majella e delle Rampe del Salvatore e realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l'Accademia di Belle Arti di Napoli, Foqus-Fondazione Quartieri Spagnoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella. L'opera segna la restituzione alla città delle Rampe del Salvatore, chiuse dagli anni Settanta e riaperte per l'occasione. Quella di Marras è una installazione aerea luminosa composta da 200 lanterne e 150 orfanelle ricamate a mano e cucite a macchina dagli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Napoli negli spazi di Foqus-Fondazione Quartieri Spagnoli, coordinati da Paola Maddaluno ed Enrica d'Aguanno, sotto la guida del Flowers Interior designer Antonio Giovanni Serra e del suo staff, insieme con l’illustratore e docente di arti grafiche Giorgio Bramante Donini. Il soggetto dell'opera, che rende omaggio nel titolo alla commedia 'Questi fantasmi' di Eduardo De Filippo, è la luce: simbolo di vita, di rinascita e di speranza per tutta la comunità. Emanata da lanterne, decorate con diversi tessuti della collezione alta moda (donati dall'artista), la luce animerà il variopinto patchwork di colori e di texture, rimando alla bellezza che nasce dall’incontro tra differenze. Diffusa dalle orfanelle, camicie da notte degli anni Venti e Trenta del Novecento (donate da Second Life) poste in sospensione che si muovono libere nell’aria come entità luminose, la luce riempirà lo spazio con leggerezza, dando vita a installazioni che combinano performance e scenografia. L’organizzazione e la comunicazione sono a cura della casa editrice Electa.