Le immagini in Gigapixel si possono zoomare decine di volte (Ph: Barbara Verduci, Fai) |
08 febbraio 2024
I capolavori di Palazzo Moroni si vedono in altissima definizione
Nell'ambito della storica partnership con la casa editrice Franco Cosimo Panini, Haltadefinizione, tech company specializzata nella digitalizzazione di beni culturali, ha avviato una collaborazione con il Fai - Fondo Ambiente Italiano. Il progetto riguarda l'acquisizione in Gigapixel di una selezione di dipinti di Palazzo Moroni a Bergamo, tra cui i capolavori di Giovan Battista Moroni.
Le straordinarie immagini dei dipinti custoditi a Palazzo Moroni sono online nell'Image Bank del sito di Haltadefinizione, accanto ai capolavori delle Gallerie degli Uffizi, della Pinacoteca di Brera, del Museo del Cenacolo Vinciano, della Galleria Nazionale dell'Umbria e di altre prestigiose sedi culturali. Grazie all'impiego di sofisticati software e visori appositamente sviluppati, gli utenti possono fruire di un'esperienza unica: cliccando sulle immagini, è possibile zoomare ed esplorare ogni dettaglio in modo completamente nuovo. Le immagini, frutto di processi sofisticati, possono essere ingrandite decine di volte senza perdere definizione, permettendo di esplorare dettagli praticamente invisibili a occhio nudo, come le sottili pennellate e le crettature. Quest'avanzata tecnologia, certificata dall'Istituto Centrale del Restauro, si rivela fondamentale per monitorare lo stato di conservazione delle opere e valorizzare le collezioni del Fai attraverso approfondimenti, analisi comparative, attività di studio e ricerca. Nell'ambito del progetto, inoltre, Haltadefinizione ha realizzato, a partire dall'altissima definizione delle immagini in gigapixel, tre accurate repliche dei ritratti di Giovan Battista Moroni. Le repliche sono esposte nella suggestiva Sala dell'Età dell'Oro di Palazzo Moroni, occupando il posto degli originali, temporaneamente in prestito per la mostra 'Moroni (1521 – 1580). Il ritratto del suo tempo', alle Gallerie d'Italia - Milano e aperta fino ad aprile 2024. I processi di riproduzione adottati restituiscono non solo la cromia, ma anche le caratteristiche materiche degli originali.