Galleria Campari presenta la mostra '
Storie di moda. Campari e lo stile'. Il progetto espositivo, aperto al pubblico dal
5 ottobre 2018 al 9 marzo 2019, è dedicato alla profonda relazione tra il marchio beverage e il mondo della moda, intesa come espressione di arte e costume.
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La mostra è curata dalla nota esperta Renata Molho |
Dalla mostra emerge la capacità del brand di raccontarsi e di raccontare la propria contemporaneità in oltre
150 anni di storia con un approccio sofisticato, coerente nei decenni e al passo coi tempi. La curatrice
Renata Molho, nome della moda, ha strutturato un percorso in cui i concetti di 'stile' e 'stili', di cui la comunicazione Campari si è fatta testimone, sono declinati attraverso
bozzetti pubblicitari,
fotografie,
grafiche,
abiti,
riviste e
accessori. Divisa in quattro sezioni tematiche (Elegance; Shape and Soul; Futurismi; Lettering) la mostra fa dialogare opere provenienti dall'archivio di Galleria Campari con prestiti da case di moda, musei e fondazioni. Non mancano opere originali pensate e realizzate per Campari da
Fortunato Depero,
Bruno Munari,
Marcello Dudovich,
Franz Marangolo, accostate e integrate alle creazioni e ai bozzetti dalla Fondazione Gianfranco Ferré e agli abiti scultura dalla Fondazione Roberto Capucci. L’allestimento presenta, attraverso cortocircuiti cronologici, manifesti della Belle Époque, bozzetti e abiti di
Giorgio Armani,
lavori pubblicitari Campari in stile Sixties, un abito e accessori della linea 'Balmoda' di
Laura Biagiotti, omaggio al maestro futurista Giacomo Balla. E ancora, la moda di
Raffaella Curiel, che nel 1986 è stata ispirata ai disegni di Fortunato Depero per Campari e infine capi vintage di grandi stilisti in prestito da Angelo Vintage Archive.
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In esposizione bozzetti pubblicitari, fotografie, abiti, riviste e accessori |
Viene rimarcato anche lo storico legame tra
Campari e il mondo del
cinema, raccontato attraverso molti dei progetti in mostra: dai bozzetti pubblicitari che Franz Marangolo realizza per Campari negli anni Sessanta, omaggi ispirati alle figure di
Brigitte Bardot e
Audrey Hepburn raffigurate in pieno stile dell'epoca, alle eleganti fotografie di Giovanni Gastel, in cui si palesano le vicinanze tra cinema e moda, fino alle copertine di riviste fashion rivisitate in chiave pop da Ana Strumpf: nelle rielaborazioni coloratissime della designer brasiliana compaiono, tra le altre, Audrey Hepburn e
Tilda Swinton. Il legame con la settima arte è presente anche in una serie di accessori disegnati da grandi stilisti per celebrity, come le
scarpe realizzate da Salvatore Ferragamo nel 1938 per Judy Garland o gli stivali cuissard di Fendi, indossati da
Zoe Saldana in The legend of red hand, il cortometraggio firmato dal regista
Stefano Sollima per Campari per il progetto
Red Diaries 2018.