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13 luglio 2021

In HangarBicocca la mostra 'Breath ghosts blind' di Cattelan

Fugacità, memoria, senso di perdita individuale e collettivo i temi universali dell'esistenza umana affrontati nella mostra 'silenziosa' di Maurizio Cattelan (Padova, 1960) 'Breath ghosts blind', visitabile in Pirelli HangarBicocca da giovedì 15 luglio 2021 al 20 febbraio 2022.
L'esposizione site-specific del celebre artista italiano
si può visitare dal 15 luglio 2021 al 20 febbraio 2022 

Curata da Roberta Tenconi e Vicente Todolí, l'esposizione site-specific dell'artista italiano contemporaneo tra i più famosi a livello mondiale grazie a opere pop e performance controverse (il papa colpito dal meteorite, il water in oro 18 carati, la banana attaccata al muro con il nastro adesivo, solo per citarne alcune) esplora la morte, l'amore, il destino, la solitudine, l'assenza e il fallimento con quello stile provocatorio, ironico e irriverente che lo hanno avvicinato al grande pubblico. Punto di partenza delle tre opere in mostra è sempre un'immagine potente: il respiro vitale della nascita, rappresentata da un uomo in posizione fetale con accanto un cane, poi centinaia di piccioni tassidermizzati, allegorie dei fantasmi con cui conviviamo, e infine una monumentale torre in resina trapassata da un'aereo, evocativa della morte con quell'immagine tragica e memorabile delle Torri Gemelle dell'11 settembre. In un lungo processo di selezione e sintesi, Cattelan condensa temi e riferimenti, dando vita a una nuova immagine d'impatto. Dalle opere dell'artista, che artisticamente mancava da Milano da oltre un decennio (l'ultima sua opera è la scultura del dito medio installata permanentemente in piazza Affari, davanti a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa) scaturiscono interrogativi, riflessioni, tensioni che inducono a mettere in discussione il presente. Uno spazio psicologico, di sospensione. In occasione dell'esposizione in Pirelli HangarBicocca è stata realizzata con Marsilio Editori una pubblicazione che vede i contributi critici di Francesco Bonami e Nancy Spector, insieme a una conversazione tra l'artista e i curatori della mostra.  La monografia è arricchita da riflessioni legate ai temi sollevati attraverso le voci di filosofi, teologi e scrittori quali Arnon Grunberg, Andrea Pinotti e Timothy Verdon. Completano il volume una ricca documentazione fotografica delle opere in mostra e una selezione di testi ripubblicati e tradotti per l'occasione della filosofa e scrittrice Susan Sontag (1933-2004), dell'intellettuale e traduttrice Giustina Renier Michiel (1755-1832) e del poeta e scrittore curdo-siriano Golan Haji.

30 marzo 2018

I capelli tagliati diventano un'opera d'arte di 40 metri quadrati

A cinque anni dalla sua prima personale, Cahiers, una mostra dove i capelli, corti, sminuzzati e polverizzati diventavano materia per dare forma alla sua arte, Pier Giuseppe Moroni torna con CPR Common People Relic, un progetto site-specific di dimensioni imponenti, questa volta a Milano, la cui realizzazione è documentata nella sua galleria 7,24 x 0,26 Gallery.
L'opera è stata realizzata da Pier Giuseppe Moroni, direttore creativo di Wella
Focus, dal prossimo 9 aprile, sulla gigantesca tela di 40 mq realizzata con tende vintage dell'esercito americano. Queste sono state cucite tra loro secondo un ordine pensato per accogliere l'opera in cui si depositano schegge di vita di persone comuni che vi lasciano una impronta grazie ai capelli, gli stessi tagliati da Moroni. I resti delle capigliature, raccolti e custoditi in sacchetti, suddivisi per cromie e utilizzati come pigmenti, da  resti destinati a essere spazzati via diventano materia prima per una tela d'artista. Moroni usa da anni gli scarti del suo lavoro di parrucchiere per l'arte, che corre parallela alla sua attività nel salone milanese. "I capelli possono costituire una reliquia, essere distrutti o conservati per sempre – dichiara Moroni, direttore artistico di Wella -. Sono parte della persona, contengono il suo Dna e, se usati come colori, texture e lunghezze diverse su tela, diventano segni duraturi". Questa la sintesi del pensiero del pittore, che fa rivivere la materia raccogliendo le chiome tagliate per alimentare la sua arte. La composizione dell’opera, realizzata negli spazi di Superstudio 13, ha impegnato l'artista per diversi mesi. CPR Common People Relic è un viaggio artistico, testimoniato da un docuvideo eseguito da Fulvio Maiani e da una raccolta di scatti fotografici colti dall'obbiettivo di Naoto. La mostra fotografica e la video installazione saranno aperte al pubblico fino al 31 luglio 2018.