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La campagna è lanciata da Efsa con il Ministero della Salute |
Cosa sono gli additivi alimentari
Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte intenzionalmente agli alimenti con uno scopo tecnologico preciso, come migliorare la conservazione, il gusto, l’aspetto o la stabilità del prodotto. Prima di essere autorizzati all’uso, sono sottoposti a una rigorosa valutazione di sicurezza da parte dell’Efsa e, successivamente, approvati dalla Commissione europea. Solo dopo queste verifiche entrano a far parte di una lista ufficiale, chiamata "lista positiva", che ne consente l’impiego. Ogni additivo alimentare utilizzato deve essere di grado alimentare con una propria 'carta d’identità', che ne definisce specifiche caratteristiche e requisiti di purezza previsti dai regolamenti europei. L’uso degli additivi è regolamentato a livello europeo: le norme stabiliscono esattamente quali additivi possono essere utilizzati, in quali alimenti e in quali quantità. In Italia, il rispetto di queste norme viene verificato dal Ministero della Salute attraverso il Piano nazionale additivi alimentari (2020-2024), che prevede controlli ufficiali su circa 1840 campioni l’anno, con una percentuale media di non conformità pari all’1,16%. Questi dati confermano che l’uso degli additivi alimentari è sottoposto a controllo e ne assicura l’uso corretto nel rispetto delle norme per garantire la qualità e la conservazione dei prodotti alimentari. Un aspetto rimane costante: la sicurezza alimentare. Indipendentemente dai fattori che ne influenzano le scelte, gli europei possono fidarsi del fatto che il cibo sulla loro tavola soddisfa alcuni degli standard di sicurezza più elevati al mondo. Grazie al rigoroso sistema di sicurezza alimentare dell’Ue, i cittadini sanno da dove proviene il cibo, com’è prodotto e cosa contiene, garantendo così la trasparenza e la sicurezza a ogni pasto.
Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte intenzionalmente agli alimenti con uno scopo tecnologico preciso, come migliorare la conservazione, il gusto, l’aspetto o la stabilità del prodotto. Prima di essere autorizzati all’uso, sono sottoposti a una rigorosa valutazione di sicurezza da parte dell’Efsa e, successivamente, approvati dalla Commissione europea. Solo dopo queste verifiche entrano a far parte di una lista ufficiale, chiamata "lista positiva", che ne consente l’impiego. Ogni additivo alimentare utilizzato deve essere di grado alimentare con una propria 'carta d’identità', che ne definisce specifiche caratteristiche e requisiti di purezza previsti dai regolamenti europei. L’uso degli additivi è regolamentato a livello europeo: le norme stabiliscono esattamente quali additivi possono essere utilizzati, in quali alimenti e in quali quantità. In Italia, il rispetto di queste norme viene verificato dal Ministero della Salute attraverso il Piano nazionale additivi alimentari (2020-2024), che prevede controlli ufficiali su circa 1840 campioni l’anno, con una percentuale media di non conformità pari all’1,16%. Questi dati confermano che l’uso degli additivi alimentari è sottoposto a controllo e ne assicura l’uso corretto nel rispetto delle norme per garantire la qualità e la conservazione dei prodotti alimentari. Un aspetto rimane costante: la sicurezza alimentare. Indipendentemente dai fattori che ne influenzano le scelte, gli europei possono fidarsi del fatto che il cibo sulla loro tavola soddisfa alcuni degli standard di sicurezza più elevati al mondo. Grazie al rigoroso sistema di sicurezza alimentare dell’Ue, i cittadini sanno da dove proviene il cibo, com’è prodotto e cosa contiene, garantendo così la trasparenza e la sicurezza a ogni pasto.