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Il trofeo 'Chimera' disegnato da Nico Vascellari e commissionato da Pirelli con Pirelli HangarBicocca (Courtesy Studio Nico Vascellari. Foto: A. Osio) |
Una creatura ibrida che fonde i tre animali più veloci d'aria (il falco pellegrino), d'acqua (il pesce vela) e di terra (il ghepardo) a rappresentare il movimento e la velocità nella forma più estrema, quella cui l'essere umano aspira. Si chiama
'Chimera' il trofeo disegnato dall'artista Nico Vascellari per il primo, secondo e terzo posto del Formula 1 Pirelli Gran Premio d'Italia 2025, in programma a Monza il prossimo 7 settembre. Giunto alla quinta edizione, il progetto a cura di
Giovanna Amadasi nasce dalla collaborazione tra
Pirelli, che quest'anno celebra la presenza in 500 Gran Premi F1, e il museo di arte contemporanea
Pirelli HangarBicocca, creando una
congiunzione tra il linguaggio dell'arte e il mondo dello sport. È dal 2021 che viene affidata a un artista italiano la creazione del trofeo di gara da innalzare sul podio di Monza, trasferendo l’espressività contemporanea dai canonici circuiti dell’arte a quelli della Formula 1. La prima commissione era stata affidata all’artista
Alice Ronchi, seguita nel 2022 da
Patrick Tuttofuoco, nel 2023 da
Ruth Beraha e nel 2024 ad
Andrea Sala. I trofei sono realizzati con sofisticati processi tecnologici, in
alluminio, materiale leggero ampiamente utilizzato nell’ambito dell’ingegneria automobilistica, attraverso un processo che, partendo da un disegno bidimensionale poi trasposto con modellazione organica e stampa 3D in resina, culmina nella fusione a cera persa, tra le più antiche tecniche scultoree, unendo così competenze artigianali e altamente innovative.
Vascellari, nato a Vittorio Veneto nel 1976, vive e lavora tra Roma e la sua città natale. Personalità eclettica, si è imposto sulla scena contemporanea lavorando al confine tra linguaggi, realizzando sculture, video, installazioni e performance. Tra le sue mostre monografiche più recenti ricordiamo '
Pastorale' a Palazzo Reale di Milano (2025), quella all'Haus der Kunst di Monaco di Baviera (2024), al Forte Belvedere di Firenze (2023), al Maxxi di Roma (2018) al Palais De Tokyo di Parigi (2017), alla Whitworth Art Gallery di Manchester (2016) e all'Accademia di Francia – Villa Medici di Roma (2016). Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private e museali.