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12 aprile 2024

'Pastiche' di De Gregori Zalone, un album e due concerti a Roma

(Ph. Daniele Barraco)
Metti una sera a cena due stelle di prima grandezza nei rispettivi mondi dello showbiz, veri amici nella vita: uno è nel gotha dei cantautori italiani, l'altro è un fuoriclasse della comicità, campione di incassi al cinema, ma anche (e questo è forse meno noto) un bravissimo musicista.
Fuori oggi l'album 'Pastiche', che contiene 15 brani
(Ph. GoldenBackstage)
Davanti a un piatto di cacio e pepe, specialità cucinata dal primo, scaturisce un'idea - di quelle che non ti aspetti - che nei mesi si trasforma in un progetto musicale congiunto: 15 canzoni intime e delicate che guardano al passato spaziando dal blues al jazz, alla musica classica. Preceduto dal brano inedito 'Giusto o sbagliato', esce oggi in formato fisico e digitale l'album 'Pastiche' di Francesco De Gregori, la voce, e Checco Zalone, che lo accompagna al pianoforte. "Lo abbiamo intitolato 'Pastiche' perché è una parola antica e questo disco è pieno di cose vintage - spiega De Gregori -. E poi incarna bene il nostro lavoro perché scaturisce da varie fonti e intuizioni con una contaminazione di generi, stili e stili pianistici. Un omaggio alla migliore musica italiana con canzoni diverse: alcune di Checco, altre mie e di vari autori come Paolo Conte, Antonello Venditti, Pino Daniele". Quello della 'strana coppia' artistica è poi, come si evince dalla similare copertina del disco, un tributo dichiarato a uno storico album di Renato Carosone, dal titolo 'Carosello Carosone 2'. Alla base del progetto-marachella 'Pastiche', prima ancora della sintonia artistica tra De Gregori e Zalone c'è una grande stima reciproca: "Di Francesco mi piace il fatto che non sia un moralista, ma abbia comunque un profondo senso etico", dice l'attore barese. "Di Checco, che ho dapprima conosciuto attraverso i suoi film, apprezzo il fatto che non sia mai aggressivo. Come suonatore è istintivo e affettuoso: cura la musica come una creatura che ama", nota il cantautore romano. Il risultato del sodalizio lo si può ascoltare nell'album, registrato in presa diretta in varie sessioni, e da oggi sul mercato con etichetta Columbia Records /Sony Music. Ma anche in due serate dal vivo imperdibili, in programma il 5 e 9 giugno prossimi alle Terme di Caracalla a Roma.

05 aprile 2024

Atmosfere vintage nell'album 'Pastiche' di De Gregori e Zalone

Oggi esce 'Giusto o sbagliato', singolo inedito che 
anticipa l'uscita, venerdì 12 aprile, dell'album 'Pastiche'
Da oggi è disponibile in digitale ed entra in rotazione radiofonica 'Giusto o sbagliato', il singolo di De Gregori Zalone che anticipa l’album 'Pastiche' (Columbia Records /Sony Music) in uscita il prossimo 12 aprile. In 'Pastiche', per la prima volta nella sua carriera, Checco Zalone abbandona i panni dell’attore e si propone come musicista puro per accompagnare al pianoforte la voce di Francesco De Gregori in un disco sorprendente. La tracklist di 'Pastiche' è una generosa incursione nella migliore musica italiana, dove le canzoni di De Gregori si alternano con quelle di autori come Paolo Conte, Pino Daniele, Antonello Venditti e dello stesso Zalone. L'album uscirà in Cd, doppio Lp nero e doppio Lp nero numerato e autografato in esclusiva sullo Store Sony Music, ed è già disponibile in preordine. L'anima dell'album, registrato in presa diretta in varie sessioni fra il 2023 e il 2024, è il pianoforte di Checco Zalone, in grado di muoversi con leggerezza e senza manierismi fra blues, jazz e musica classica, restituendo così al canto di De Gregori la dimensione più lirica e intima. La band di De Gregori e altri musicisti di varia provenienza hanno contribuito, insieme all'Orchestra Italiana del Cinema a creare un suono soft che regala al disco atmosfere vintage.

17 gennaio 2020

L'analisi di GfK sul pubblico del film 'Tolo Tolo' di Checco Zalone

'Tolo Tolo', la quinta pellicola di Luca Medici, in arte Checco Zalone, secondo le rilevazioni GfK è stata vista da persone con un livello culturale ed economico medio-alto. E il 30% degli spettatori non ha visto altri film nel 2019. In sole due settimane dall'uscita, i risultati del box office hanno già decretato il successo del film: quasi 6 milioni di italiani (1 su 10) sono già andati a vederlo, con un incasso pari a 42 milioni di euro. Per capire la composizione del pubblico, GfK ha analizzato i risultati delle interviste realizzate attraverso il proprio Panel Entertainment, scoprendo alcune particolarità. Dei quasi 6 milioni di italiani che hanno già visto 'Tolo Tolo', il 53% è rappresentato da donne e il 47% da uomini. C'è una buona accentuazione del pubblico giovane: oltre il 30% degli spettatori ha meno di 34 anni e circa il 40% rientra nella fascia adulta, tra i 45 e i 64 anni. Gli spettatori dell’ultimo film di Zalone appartengono a una fascia di popolazione con un livello di reddito e istruzione sopra la media italiana: quasi il 40% degli spettatori ha un reddito alto, mentre più del 60% è in possesso di un diploma o di una laurea. Tra le motivazioni principali che hanno spinto gli spettatori ad andare a vedere 'Tolo Tolo' troviamo il genere del film, il passaparola e il fatto che se ne parlasse molto a livello mediatico. Ma al primo posto c’è proprio lui, Checco Zalone, che si conferma il principale elemento di attrazione della pellicola. Inoltre, il 30% degli spettatori di 'Tolo Tolo' (circa 2 milioni di persone, a oggi) ha dichiarato di non essere mai andato al cinema nel corso del 2019. Zalone ha dimostrato ancora una volta di riuscire a portare al cinema persone che normalmente non frequentano le sale cinematografiche. Il Panel Consumer Entertainment di GfK rileva con frequenza settimanale la spesa degli italiani nel mondo entertainment, relativa a cinema, film, libri, musica e videogiochi, su un campione continuativo di 6mila individui, rappresentativo della popolazione italiana.

31 dicembre 2019

'Tolo Tolo', l'odissea dei migranti africani vissuta da Checco Zalone

Raccontare l'odissea dei migranti dall'Africa all'Italia facendo riflettere, commuovere e ridere di gusto?
Prodotto da Taodue, il film esce l'1 gennaio con Medusa
Di questi tempi solo quel genio di Luca Medici, in arte Checco Zalone, poteva cimentarsi in un'impresa tanto ambiziosa quanto azzardata e centrare il bersaglio. Ma 'Tolo Tolo', il suo nuovo film (il quinto), in uscita l'1 gennaio 2020 con produzione della Taodue Film di Pietro Valsecchi e distribuzione di Medusa, in realtà fa molto di più: tratta sì, e con sorprendente realismo e cura dei dettagli, del dramma di coloro che fuggono dalla guerra e dalla miseria del continente nero, rischiando la vita in innumerevoli situazioni (che, grazie all'irresistibile 'checcozalonaggine', riescono sempre a virare verso il comico) ma mette anche in luce, senza ombra di moralismo e con quella tipica rudezza esilarante e sconsolata dell'attore barese, alcune delle tante, troppe piaghe che affliggono l'Italia contemporanea: la burocrazia e le tasse che affossano lo slancio imprenditoriale, l’assenza di meritocrazia che avvantaggia gli inetti, i rigurgiti fascisti e il culto dell’uomo forte al potere, il razzismo, la scomparsa dell'empatia verso i più deboli, il populismo compiaciuto di certi programmi tv. Tutti segni tangibili di un Paese sfinito, incattivito, in declino. E infatti, nel film, un Checco sedicente 'sognatore' spiantato ma dai gusti raffinati, reduce da un fallimento imprenditoriale a Spinazzola, nelle Murge pugliesi, sopraffatto dai debiti e in fuga da due ex mogli e un nugolo di parenti infuriati, trova lavoro (e un amico) in un resort di lusso in Africa.
Luca Medici ha anche scritto e, per la prima volta, diretto questo suo quinto film
Fino a quando lo scoppio della guerra civile non lo costringe a far ritorno in patria, sulla travagliata rotta dei migranti, affrontando via via gli stenti nel deserto, il sequestro, il campo profughi libico trasformato in centro di detenzione dove si consumano abusi e violenze, la traversata in mare a bordo di un barcone con un minore senza genitori ('Tolo Tolo' significa proprio 'solo solo') e, come se non bastasse, il divieto di sbarco in un porto italiano. Tutte situazioni tristemente note, ma su cui questo film dalla lunga gestazione e dal grande sforzo produttivo, che il talentuoso Luca Medici ha interpretato e per la primissima volta diretto (oltre che scritto e sceneggiato con Paolo Virzì), riesce a farci riflettere in modo nuovo grazie a quella sua impronta dissacrante e politicamente scorretta, ma tanto carica di buonsenso, sorrisi e umanità.