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24 novembre 2018
Da Iceberg le fragranze per lei e per lui Iceberg Since 1974
Sprizzano magnetismo e audace sensualità Caroline Vreeland (nipote della grande giornalista di moda Diana Vreeland) e Noah Luis Brown, i due modelli chiamati a interpretare le due nuove fragranze per lei e per lui Iceberg Since 1974, ispirate nel design alla storia del brand Iceberg e alle sue radici nel luxury knitwear. Una campagna di lancio, quella che prenderà il via a ottobre in tv, sulla stampa e sui mezzi digital, scattata dal celebre fotografo Senio Zapruder, che porta nella vita reale un sogno intenso vissuto in camerino.
Giovane, femminile e un po' sfrontata, la fragranza 'for her' si apre con note frizzanti di pompelmo, pepe rosa e zenzero, esplode in un cuore sensuale di neroli, foglie di menta e bigarade e si chiude con le note calde e secche di ambra, legno di cedro e musk. Iceberg Since 1974 'for him' intreccia note aromatiche di bergamotto, cardamomo del Guatemala e frutta secca con un accordo di noce moscata, cappero e lavanda, chiudendosi con un fondo legnoso di ambroxide, gaiac wood e red patchouli. I due nuovi profumi, che indossano maglioni su cui si staglia in evidenza il logo Iceberg nei toni del verde e del rosa, si distinguono anche per il tappo esagonale e una crystal box firmata e sono entrambi disponibili nei formati 100 ml e 50 ml. Li ha realizzati Perfume Holding per Iceberg Fashion, di cui è direttore creativo James Long.
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17 marzo 2014
Salima Arfoudi: "Ho scelto capi esotici per le forme di Arisa"
Prosegue il viaggio di Golden Backstage alla scoperta della metamorfosi di
Arisa. Dopo i retroscena sul cambiamento a livello di make up (ne abbiamo scritto
qui) è la volta dell’analisi approfondita dell'abbigliamento della cantante genovese. A parlarcene è
la fashion stylist Salima Arfoudi, che segue l'artista dal Festival di Sanremo 2012. Nata a Padova 38 anni fa, origini marocchine da
parte di padre, Salima è passata dagli studi al Dams a quelli di fotografia alla
Bauer appassionandosi di moda e trasformandola in una professione. Oggi vive a
Milano e si divide tra il lavoro di stylist per Arisa (qualche anno fa si è
occupata anche dei Baustelle e, prima che spopolasse, Nesli) e di consulente
di moda per importanti case editrici.
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La fashion stylist Salima Arfoudi |
Cos’ha trovato nel
precedente look di Arisa che ha voluto cambiare?
Poca attinenza con il suo modo di essere. Aveva creato
il personaggio che l’aveva lanciata e cercava di crescere, ma era come se non mostrasse le forme che la rispecchiavano, quindi insieme a Sara (Di Stefano, la
make up artist di Arisa intervistata qui, ndr) abbiamo iniziato un lavoro di ripulitura dell’immagine
per farle emergere. Si è tratto di un lavoro per sottrazione senza pregiudizi:
se le sue scelte originarie si fossero rivelate giuste, non avrei avuto problemi a tornare
sui miei passi.
Com’è stata praticata,
concretamente, la ripulitura?
Ho iniziato a eliminare il colore o il suo essere
forzatamente sexy anche perché, nonostante fosse molto dimagrita, lei è strutturalmente
una donna dalle forme burrose, morbide. Sono forme antiche, delicate,
eteree, tipiche della storia dell’arte, senza lati spigolosi.
Quale abbigliamento
ha scelto allora per l'esibizione a Sanremo 2012?
L’idea era di assecondare il sound dell’album ‘Amami’, non gridato, né tragico. Lo definirei piuttosto lieve e introspettivo,
quindi per non enfatizzare l'aura di malinconia ho relegato a due serate la
presenza del nero e mi sono tenuta sul bianco, il tortora
e il carne, colori neutri che comunicano un senso d’introspezione. I capi che Arisa ha indossato in
quell’edizione erano firmati Mila Schön, Larusmiani, Mauro Grifoni e Iceberg.
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