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16 settembre 2021

I coat in loden Schneiders nel primo flagship store italiano

Il brand austriaco ha inaugurato un negozio
nel Quadrilatero della moda milanese
Schneiders Salzburg, brand austriaco con oltre 75 anni di storia, ha inaugurato ieri a Milano in via Rossari 5, angolo via Borgospesso, il suo primo flagship store italiano. Il nuovo punto vendita si deve all'iniziativa di Modica Milano, boutique della famiglia Modica che ha la sua prima vetrina a pochi metri. Con 190 metri quadrati di spazio distribuito in due grandi ambienti, uno per la moda uomo, protagonista dell'offerta, e l'altro per la moda donna, che vede una crescita costante di gradimento di stagione in stagione, il flagship store di Schneiders Salzburg sceglie un arredo semplice e lineare, giocato sui toni chiari, per dare massimo risalto allo stile essenziale del brand, dove l'espressione della tradizione è mediata dalla contemporaneità dei modelli e dall'innovazione nei materiali. La scelta di aprire nel Quadrilatero della Moda a Milano è stata molto ponderata: "Cercavamo uno spazio che si collocasse nelle vie del lusso - precisa Jacopo Modica - ma al tempo stesso volevamo una posizione che potesse corrispondere al concetto dell'understatement nel Dna di Schneiders". Presente all'inaugurazione anche Wolfgang Binder, ceo e socio di Schneiders. Durante l'evento d'inaugurazione, alla colonna sonora di musica contemporanea mixata ai grandi classici di Mozart, s'inseriva dal vivo un trio d'archi al femminile, che, con vivaci improvvisazioni, ha portato le atmosfere di Salisburgo a Milano.

12 giugno 2019

Tre cubi di Alto Adige Südtirol ai Giardini Pubblici di Milano

Ogni cubo racchiude frammenti dello spirito altoatesino
I sapori, i profumi e le tipicità di Alto Adige Südtirol di scena a Milano, ai Giardini Pubblici Indro Montanelli, per una due giorni all'insegna del buon vivere. Oggi e domani i passanti sono accolti da tre installazioni cubiche che rappresentano un assaggio dello spirito altoatesino. Nelle intenzioni dei giovani architetti dello studio Noa, il cubo, che è modulare, trasportabile e flessibile, evoca infatti i masi locali. In legni diversi - abete rosso, larice e pino cembro - le tre installazioni sono state realizzate dall'azienda locale Rubner Holzbau, che vanta un'esperienza pluriennale nella lavorazione del legno. Il Cooking Cube, deputato alla scoperta dei sapori dell'Alto Adige, grazie alla presenza dello chef Daniel Niederkofler, offre agli ospiti una serie di ricercate degustazioni. Tra queste, anche il latte fieno e i derivati. Un cubo realizzato in legno di abete rosso e allestito con il supporto di Jokodomus, azienda locale che produce cucine modulari per indoor e outdoor. L'Event Cube in pino cembro, noto per i suoi effetti tranquillizzanti, mostra la tradizione con una contadina che compone le tipiche coroncine fatte di fiori e fieno.
Due intense giornate all'insegna di sapori, profumi e attività
Il cubo è rivestito internamente da un tessuto blu, quello utilizzato per realizzare i grembiuli dei contadini ma che oggi rivive nelle creazioni del brand di moda Qollezione, ideato dalla designer altoatesina Anna Quinz. Questa stoffa, particolarmente resistente, caratterizzata da forme senza tempo e linee pulite, si trasforma in abito, in gonna, salopette, giacca e pantalone: cinque pezzi che reinterpretano la storia e la cultura popolare del luogo. Infine, ad animare i giardini milanesi, un Cinema Cube dentro il quale sono proiettate le 'Storie da vivere' dell'Alto Adige: video che raccontano la vita quotidiana della gente del posto, i veri protagonisti e fautori dell’unicità del territorio. Questo cubo è rivestito esternamente in legno di larice, particolarmente resistente e longevo; internamente, invece, è tappezzato dal Loden prodotto dal lanificio Moessmer, altro fiore all'occhiello del settore tessile regionale esportato in tutto il mondo. L'evento 'Eccellenti al cubo' è patrocinato dal Comune di Milano.

10 dicembre 2018

In Alto Adige tra mercatini, prelibatezze e sfilate di Krampus

Immergersi nell'atmosfera natalizia, tra profumi e sapori autentici, godendo della quiete dei paesaggi alpini e lasciandosi incantare dalla magia di caminetti accesi, addobbi di legno e casette illuminate a festa. La proposta dell'Alto Adige/Südtirol, fino al prossimo 6 gennaio, è varia grazie ai mercatini di Bolzano, Merano, Brunico, Vipiteno e Bressanone, dove ci si può dedicare agli acquisti natalizi scegliendo i manufatti d'artigianato, come gli originali vasi, le suppellettili di cera o i capi di lana, dei quali il pregiato Loden è la più alta espressione.
Bolzano, Merano, Brunico, Vipiteno e Bressanone
sono i cinque mercatini originali dell'Alto Adige
Oppure optando per le delizie locali, godendo del profumo di cannella e altre spezie, riscaldandosi con un bicchiere di vin brulé fumante, lasciandosi tentare da strudel di mele e pinoli o dallo zelten, altro dolce a base di frutta secca e canditi. O, ancora, gustando in purezza qualche fetta dello Speck Alto Adige Igp, il prosciutto affumicato stagionato per 22 settimane e prodotto con 'poco sale, poco fumo e tanta aria fresca'. Prelibatezze che diventano qualcosa di completamente nuovo e sorprendente quando impiegate da un visionario e ribelle come Manuel Ebner del 1524, il ristorante del Rungghof di Cornaiano: non un semplice chef, ma un artista culinario che rivisita in chiave originale (qualcuno direbbe sperimentale) le antiche ricette e usanze, nel rispetto delle materie prime del territorio. Un cuoco di talento che, con i suoi impiattamenti, riesce a fare di ogni portata un'opera d'arte non solo per il palato, ma anche per gli occhi. Il Natale in Alto Adige è anche uno spettacolo per grandi e piccini: tra il 5 e il 15 dicembre tra le strade cittadine (su tutte, quelle di Dobbiaco) si può infatti assistere alle tradizionali sfilate dei Krampus. Si tratta di diaboliche figure cornute e pelose, dotate di rumorosi campanacci, che scorrazzano per le strade alla ricerca di dolciumi da sottrarre ai bambini: creature spaventose (rese inoffensive da San Nicolò, che li precede sempre, a simboleggiare che il bene vince sul male) che non sarebbero tali se non fosse per la maestria degli intagliatori locali che realizzano pesanti maschere in legno di cirmolo.