13 ottobre 2014

'Non mi piace': 101 errori da non commettere su Facebook


'Non mi piace' è edito da Ledizioni
Ci sono i fissati dei selfie, che arrivano a fotografarsi perfino durante le ‘strabilianti’ performance intime. Quelli che prendono di mira qualcuno, con ingiurie e azioni di stalking. Gli ingenui, che, più o meno volontariamente, forniscono ai malintenzionati informazioni sui propri spostamenti e abitudini, che dovrebbero rimanere riservatissimi. Non mancano quelli che mettono orgogliosamente ‘in vetrina’ lo sventurato pargoletto. Quelli che pubblicano banalità e foto stucchevoli per elemosinare ‘like’. E che dire dei leccapiedi, che si premurano di farsi piacere tutto ciò che il capo posta? L’elenco è ancora lungo, anzi lunghissimo. Pochi se ne accorgono, ma Facebook è un concentrato di errori più o meno gravi. Passi falsi che possono costare anche molto caro, dalla denuncia per diffamazione alla perdita del lavoro, dal vedersi violata l'identità al diventare inconsapevoli testimonial di prodotti e servizi. Per utilizzare con cognizione di causa il social network per antonomasia, un semplice manuale non basta: occorre un contromanuale, perché è dagli errori che s’impara più in fretta. Ne è convinto il giornalista esperto di hi-tech Gianluigi Bonanomi, che ha da poco dato alle stampe ‘Non mi piace’ per mettere in guardia chiunque dalle ‘101 cose da non fare sul social network di Zuckerberg’. Un libro acquistabile in ePub sul sito dell’editore Ledizioni, su tutti gli altri store online, in formato Kindle su Amazon e in versione cartacea, in tutte le librerie d’Italia.

Perché, tra tutti i social network, ha scelto di occuparsi di Facebook?
È certamente il fenomeno mediatico più rilevante degli ultimi anni. Il fatto che abbia 24 milioni di utenti in Italia, e quasi 1,3 miliardi nel mondo, ha una chiara implicazione: esperti e smanettoni non possono che essere una percentuale esigua. Gli altri usano il mezzo spesso senza conoscerlo bene - sembra semplice e immediato, ma non sempre lo è - e senza intuirne le conseguenze: tra gli errori che elenco nel mio contromanuale, molti sono veniali, alcuni divertenti. Altri invece possono costare caro, in termini di privacy e sicurezza.
Gianluigi Bonanomi

Quale ragione l’ha spinta a scriverlo?
I reparti informatica e gli scaffali virtuali delle librerie sono pieni di libri che spiegano come si usa Facebook. Nessuno, finora, aveva fatto il contrario: spiegare come non si usa. Spesso è guardando agli errori, e non alle 'best practice', che s'impara di più.

Chi 'dovrebbe' leggere questo libro?
E' certamente rivolto a tutti, ma soprattutto ai neofiti. Per tale motivo ho adottato un linguaggio semplice, diretto. E questa volta, contrariamente a quanto ho fatto in passato, non ho voluto produrre un ‘manualone’: 100 pagine bastano e avanzano.

Nel libro individua una lunga serie di errori. Qual è il peggiore?
Ne ho segnalati tanti, ma altrettanti ne ho esclusi. Scegliere l'errore peggiore, o il più pericoloso, non è facile: forse il mettere a repentaglio la propria sicurezza, rischiando di farsi rubare l’identità. Penso alla ragazzina che - fiera della prima carta di credito ricevuta in dono - ne pubblica online la foto, con nome, numero e scadenza in bella vista. Altro grave errore: dare 'in pasto' ai social network le foto dei bambini.

Quale, invece, l’errore frequente, ma tutto sommato veniale?
Anche in questo caso, sceglierne uno solo non è semplice. Mi permetto di segnalarne tre. Il primo: invitare gli altri a giocare ai vari CandyCrush o a partecipare a test, fastidiosi quanto le catene di Sant’Antonio. Il secondo: riempire la bacheca di selfie, gli autoscatti con lo smartphone. Terzo errore diffuso: lamentarsi dei lunedì, del rientro dalle ferie, del lavoro, degli amici, del tempo...

Scorrendo l’elenco sembra impossibile sottrarsi a qualche mossa falsa utilizzando Facebook. Qualche errore lo avrà commesso anche lei...
Io? Quasi tutti! E nel libro lo ammetto, per onestà. Per esempio riempio la mia bacheca di foto di cibo. In gergo è definita ‘food porn’, pornografia del cibo.

Da utilizzatore di Facebook, non teme la possibile ‘vendetta’ di Mark Zuckerberg?
No, perché nonostante il titolo a me Facebook piace! Lo uso per divertimento, ma anche per lavoro.

Per presentare il contromanuale ha organizzato il ‘Non mi Piace Tour’ sul territorio. Quante sono le tappe in programma e dove hanno luogo?
Queste le prossime date del tour, iniziato sabato scorso alla Biblioteca di Mortara: 
15 ottobre, ore 19.00, Imparaparty (Ristorante Centosessanta), via Lecco 160 - Monza
16 ottobre, ore 20.45, Biblioteca di Mozzo, via Orobie 1 - Mozzo (BG)
17 ottobre, ore 9.30, Sistema Bibliotecario Seriate, via Italia 58. Incontro riservato ai bibliotecari
20 ottobre, ore 20.30, Biblioteca di Bonate Sopra, p.zza Vittorio Emanuele II, 23 - Bonate Sopra (BG)
23 ottobre, ore 20.45, presso Sistema Bibliotecario Seriate, via Italia 58. Incontro aperto a tutti
24 ottobre, ore 20.30, Biblioteca di Mezzago, via Stefano Biffi 32 - Mezzago (MB)
12 novembre, ore 20.45, Cascina Maria, via Marconi, Paderno d’Adda (LC)
23 novembre, ore 17.00, Agriturismo 'La Camilla' (possibile aperitivo), via Dante Alighieri 267 - Concorezzo (MB)