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Per 15 mesi Bruno Barbieri sarà testimonial di Lucano |
Per celebrare i suoi primi
120 anni di storia
Amaro Lucano ha deciso di regalarsi un
testimonial del calibro di
Bruno Barbieri, il cuoco italiano che vanta il maggior numero di stelle Michelin: ben 7. Un amaro di successo, quello fatto di oltre
trenta erbe officinali e la cui formula rimane ancora segreta, messo a punto nel 1894 dal Cavalier
Pasquale Vena nel retrobottega dell'allora biscottificio Vena, a Pisticci, e tuttora prodotto seguendo le fasi di lavorazione di un tempo. Ancora oggi guidata dalla
famiglia Vena - riunita stamattina a Milano per la conferenza stampa di presentazione - l'
azienda lucana ha avviato con lo
chef bolognese pluristellato e popolare giudice di Masterchef, una
collaborazione della durata di 15 mesi che sarà costellata di
eventi e
(video)ricette esclusive che prevedono Amaro Lucano come ingrediente imprescindibile.
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La terza e quarta generazione della famiglia Vena |
Il sodalizio prevede anche una campagna stampa, firmata
Hi! Comuncazione, che vedrà Barbieri testimoniare l'eccellenza della nuova linea
Selezione 7 Stelle dedicata al canale dell'alta ristorazione (ristoranti, cocktail bar, enoteche) e composta da due gamme: la
Linea Anniversario, cui fanno capo Amaro, Limoncello, Sambuca e Cordial Caffè, e la linea
Fratelli Vena, che comprende Nocino, Mirto e Liquirizia, tre liquori della tradizione che sono stati attualizzati. Fra
le importanti novità annunciate dagli esponenti della quarta generazione della famiglia Vena, rappresentata dai giovani fratelli Leonardo, Francesco e Letizia, c'è anche un progetto nato in
collaborazione con
Ied - Istituto Europeo di Design in occasione dei festeggiamenti, che grazie al 'Lucano celebrating Lab' ha visto la partecipazione di diversi studenti portando infine alla realizzazione della
speciale bottiglia celebrativa 'Centoventi' prodotta in pochi esemplari che saranno destinati ad amici, estimatori del brand e collezionisti. A proposito della collaborazione con Lucano, Barbieri ha ammesso che "creare con l'amaro ricette che non siano di pasticceria non è facile. E' un liquore che non si accompagna facilmente ai primi piatti, mentre si adatta meglio a selvaggina, cacciagione, foie gras. E' quindi una
sfida gastronomica che mi affascina".