12 giugno 2015

Wired Italia, il testimone passa da Russo a Ferrazza

     Massimo Russo                        Federico Ferrazza
Annunciato oggi a Milano il nuovo direttore di Wired Italia. Si tratta di Federico Ferrazza, giunto a Wired nel 2010 sotto la direzione di Riccardo Luna e dal 2013, anno dell'insediamento di Massimo Russo come direttore, divenuto vicedirettore della testata di Edizioni Condé Nast dedicata all'innovazione. Giornalista e autore di programmi televisivi, Ferrazza, 37 anni, nel 2004 ha fondato Galileo Servizi Editoriali, società di produzione e sviluppo di contenuti scientifici e di consulenza strategica nella comunicazione. Una scelta, quella della promozione di Ferrazza alla direzione al posto di Russo - che da lunedì prossimo ricoprirà il ruolo di vicedirettore del quotidiano La Stampa con delega per il digitale e l’innovazione - nel segno della continuità in una direzione sempre più orientata al web e agli eventi, che insieme valgono l’80% del fatturato del brand Wired.
Fedele Usai e Federico Ferrazza
"Nei prossimi mesi la strategia digitale di Wired si arricchirà di altri importanti tasselli (video, mobile, servizi per aziende e lettori) e sperimenteremo nuove forme di contenuti interattivi. Ricca sarà anche l'offerta degli eventi che, sulla scorta del successo crescente delle tre edizioni del Wired Next Fest, ci consentirà di fare sempre più cultura dell'innovazione, com'è nella mission originaria di Wired", ha commentato Ferrazza. Sotto la direzione di Russo e con il contributo di Ferrazza per il digitale, "Wired.it è arrivato a contare quasi 5 milioni di utenti unici al mese, di cui 500mila profilati. L'aspetto della profilazione degli utenti in futuro sarà sempre più cruciale", ha dichiarato Fedele Usai, deputy managing director di Condé Nast. Con la nomina del nuovo direttore, inoltre, la rivista cartacea cambierà periodicità, che sarà però resa nota solo nei prossimi mesi. Nel suo discorso di congedo, Russo ha affermato di essere grato all'editore che in questi due anni gli ha dato "la possibilità d'inventare, sbagliare, innovare" e, a proposito della nomina del suo successore, ha detto che "non ci sarebbe stata persona migliore di Federico per questo ruolo".