26 settembre 2018

Un workshop a Fico sul tema dell'innovazione nell'agroalimentare

Lo ha organizzato Cibo per la mente
Si è tenuto oggi presso Fico Eataly World di Bologna, il più grande parco agroalimentare d'Europa, il workshop 'Quattro piatti a rischio di estinzione' dedicato all'importanza dell'innovazione e della ricerca in agricoltura. Un appuntamento, quello promosso e organizzato da Cibo per la mente nell'ambito della sesta edizione dell'European Biotech Week, che ha visto la partecipazione di Deborah Piovan, portavoce del Manifesto per l'innovazione in agricoltura (presentato il 5 settembre 2017 alla Camera dei Deputati), del divulgatore Piero Morandini, ricercatore del dipartimento di Bioscienze dell'Università Statale di Milano e dello chef Massimiliano Poggi.
Lo chef Massimiliano Poggi
Grazie a questo 'pranzo scientifico', che ha stimolato riflessioni relative a mercato agroalimentare, sfide globali, ricerca scientifica, sicurezza alimentare e qualità del made in Italy, gli ospiti intervenuti al parco bolognese hanno potuto assaggiare alcuni piatti preparati dallo chef Poggi: bignè parmigiano e mortadella; polenta e formaggio di fossa; conserva di pomodori e basilico; riso e impepata di cozze e olio di oliva; pasta con cipolla di medicina, certosino bolognese con gelato alla banana. Tutte creazioni culinarie che rischieremmo di non vedere più sulle nostre tavole se non fosse per le biotecnologie, risorsa indispensabile per aumentare le rese in maniera sostenibile, contrastare l'aggressività delle malattie vecchie e nuove delle piante e produrre alimenti più nutrienti. La ruggine del grano, la xylella degli olivi o il virus del mosaico che colpisce il pomodoro: i partecipanti hanno scoperto quanti pericoli mettono a rischio persino una semplice bruschetta.
Le 13 associazioni che hanno sottoscritto il manifesto Cibo per la mente
Nel corso dell'evento è stato anche sottolineato come il nostro Paese, con 31,5 miliardi di euro nel 2017, sia il primo dell'Unione europea per valore aggiunto in agricoltura. Far progredire il made in Italy, che l'anno scorso ha segnato un -4,4% del Pil nel settore primario, è un obiettivo che rientra in una sfida mondiale. Un ruolo decisivo lo giocherà l'Unione europea, adottando politiche capaci di sbloccare il potenziale dell'agroindustriale, comparto che occupa 30 milioni di persone e rappresenta il 3,5% del valore aggiunto totale nell'economia dei Paesi dell'Ue. Ricordiamo che il manifesto Cibo per la mente a oggi è stato sottoscritto dalle seguenti 13 associazioni della filiera agroalimentare: Aisa, Agrofarma, , Assalzoo, Assica, Assitol, Assobiotec, Assofertilizzanti, Assosementi, Cia, Confagricoltura, UnaItalia, Uniceb, Unionzucchero.