19 novembre 2018

La protesta visiva di Banksy al Mudec fino al 14 aprile 2019

 Comune di Milano e 24 Ore Cultura promuovono la mostra
Chi si cela dietro allo pseudonimo di Banksy? Nessuno lo sa con certezza perché il writer (o collettivo?) più famoso del mondo non ha mai rivelato le sue generalità anagrafiche. Certo è che la sua arte di strada apparsa a tutte le latitudini, nei luoghi più impensati, ha conquistato il mondo, in particolare le giovani generazioni, in virtù di una satira di fondo che permea politica, cultura, consumi e anche grazie alla potenza di opere allegoriche che trascendono le barriere linguistiche.
Di recente ha anche fatto molto parlare il coup de théâtre durante l'asta da Sotheby's, quando la bambina con palloncino ('Girl with Balloon'), opera da un milione di dollari, si è autodistrutta in corso d'asta, forse tramite un meccanismo nascosto da Banksy stesso all'interno della cornice, sotto gli occhi attoniti degli spettatori e del personale della prestigiosa casa d'aste londinese.
In mostra circa 80 opere dell'artista, che non ha mai rivelato la sua identità
Le opere dell'artista britannico sbarcano ora al Mudec – Museo delle Culture di Milano (via Tortona 56) con l'allestimento della mostra 'A visual protest. The Art of Banksy', in programma dal 21 novembre 2018 al 14 aprile 2019. In quella che è la prima monografica in un museo pubblico italiano sono stati allestiti circa 80 lavori tra dipinti, sculture e stampe dell'artista, corredati di oggetti, fotografie e video. Non autorizzata dall'artista, che continua a difendere la propria indipendenza dal sistema, la retrospettiva, curata da Gianni Mercurio, rientra nel più ampio progetto scientifico concepito dal Mudec 'Geografie del futuro'. Promossa da Comune di Milano-Cultura e da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore, che ne è anche il produttore, la mostra è ideata da Madeinart