Le Dame, i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili, i mostri dell'Apocalisse: tante le creature immaginifiche della mostra '
Baj. Baj chez Baj', la magnifica retrospettiva dedicata al lungo e poliedrico percorso artistico di
Enrico Baj (Milano, 1924 - Vergiate, 2003), uno dei massimi
esponenti della neoavanguardia italiana, a cent'anni esatti dalla sua nascita.
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All'ingresso della mostra i visitatori sono accolti da un monumentale polittico di 100 mq raffigurante l'Apocalisse (Ph. GoldenBackstage) |
In esposizione,
da domani al 9 febbraio 2025 nella suggestiva
Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale Milano, cinquanta opere che spaziano
dai primi anni Cinquanta agli inizi del Duemila, attraversando le fasi di ricerca e adesione dell'artista a diversi movimenti nel tempo. Dieci le sezioni tematiche con allestimento progettato da Umberto Zanetti,
Zda Zanetti Design Architettura con la sponsorizzazione tecnica di
UniFor, pensato per armonizzare le opere dell'artista e il suggestivo contesto storico di una delle sale più iconiche del Palazzo: con un gioco di specchi esaltato dai colori e dagli specchi stessi realizzati dal maestro, si dipana nello spazio in un crescendo di forme e dimensioni fisiche delle opere monumentali, con soluzioni site-specific, come nel caso delle trecento sagome dell'Apocalisse o delle otto sculture della serie Meccano, disposte come un reggimento in parata. Il
viaggio nel mondo di Enrico Baj è arricchito da una geografia personale, fatta di luoghi, episodi, incontri, ambientati sullo sfondo di una Milano passata dal boom economico agli anni di piombo, dai capricci della 'Milano da bere' al nuovo millennio. Gli affondi intrecciano vita e arte; dalle strade di casa, in via Teullié e nello studio in via Bertini, agli anni della formazione in Brera, dagli spazi culturali, come il San Fedele che vide la nascita delle pittura nucleare, fino alla galleria Marconi, cenacolo fervido di stimoli e relazioni. Ad accogliere i visitatori nella sala del Lucernario, la
ricostruzione scenografica dell'Apocalisse, un assemblaggio di figure oniriche in un
polittico di quasi 100 metri quadrati, allestito in altezza, a evocare un'abside, ispirato idealmente al Giudizio Universale michelangiolesco, qui popolato di demoni goffi e beffardi, arrampicati e urlanti fino al soffitto. Dopo questa introduzione si susseguono le Opere nucleari, gli Ultracorpi, le Parate,
I funerali dell’anarchico Pinelli (nella foto d'apertura), i Generali, i Meccano, i Mobili, gli Specchi e le Dame. L'esposizione, prodotta da
Electa e promossa da Comune di Milano-Cultura, è curata da
Roberta Cerini Baj e
Chiara Gatti.