Visualizzazione post con etichetta cibo. Mostra tutti i post
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23 febbraio 2025
'Food Sound. Il suono nascosto del cibo' al Muse di Trento
Che ruolo ha il suono nella scelta e nel consumo dei cibi che portiamo in tavola? Dal 22 febbraio, per tutto il 2025, il Muse – Museo delle Scienze di Trento propone 'Food Sound. Il suono nascosto del cibo', una mostra inedita che svela l'importanza della componente sonora nella nostra alimentazione, dalla stimolazione dell’appetito all’influenza sugli acquisti dei generi alimentari. Con un approccio esperienziale, l'esposizione rende possibile conoscere i risultati e le scoperte di ricerche scientifiche legate alle neuroscienze e aumentare la propria consapevolezza riguardo all'uso dei suoni nel marketing. Un tema affascinante, in gran parte inedito e inesplorato che, attraverso un innovativo approccio narrativo scientifico-poetico e una modalità di fruizione condotta da suoni in cuffia, non mancherà di trasformare la nostra comune percezione del cibo. Food Sound è una mostra ambiziosa che indaga il ruolo dell'udito nella nostra esperienza alimentare. Spesso, infatti, ci si focalizza esclusivamente sui sensi della vista, del gusto, del tatto e dell’olfatto: l’esposizione apre invece le porte al ruolo della componente acustica nelle nostre scelte di consumo alimentare e, a una scala più ampia, nel nostro benessere psicofisico generale. Il progetto, sviluppato da un'idea di Vincenzo Guarnieri, si avvale della consulenza di un Comitato scientifico composto da: Massimiliano Zampini, responsabile scientifico del Centro Interdipartimentale Mente/Cervello - Cimec - Università degli Studi di Trento), Louena Shtrepi del Politecnico di Torino), Luisa Torri e Riccardo Migliavada dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Chiara Quartero cura invece la parte di coordinamento organizzativo e supporto alla curatela.
04 febbraio 2025
Da Fondazione Barilla una guida gratuita contro lo spreco di cibo
Si può richiedere sul sito FondazioneBarilla.com e sarà recapitato senza alcun costo a domicilio in pochi giorni 'Il libro del risparmio - 120 azioni contro lo spreco alimentare per risparmiare dentro e fuori casa'.
Stampata in 200mila copie da Fondazione, la guida gratuita è stata presentata ieri a Milano con l'evento 'Chi non spreca ci guadagna', incontro moderato dalla giornalista Mia Ceran cui hanno preso parte Andrea Moccia, fondatore e direttore editoriale di Geopop, Paolo Barilla, vicepresidente Fondazione Barilla e Barilla Group, Riccardo Valentini, premio Nobel per la Pace con IPCC, Marta Antonelli, direttrice ricerca Fondazione Barilla, Astrid Palmieri, chief sustainability officer di Esselunga, Francesco Pomarico, direttore generale Megamark, Stefano Volpato, direttore commerciale Banca Mediolanum, Matteo Pauri, direttore Fondazione Barilla, e Mara Maionchi, volto noto televisivo. Di formato agile, il libro contiene utili suggerimenti sulle pratiche virtuose da adottare per evitare di destinare al cassonetto del cibo ancora in buono stato. Un problema che non riguarda solo la sfera etica, ma anche quella economica: uno studio coordinato dall'Università di Bologna e attualmente in revisione scientifica, cui Fondazione Barilla ha collaborato, ha stimato che il valore dello spreco arrivi a superare 500 euro all'anno a famiglia. Ma risparmiare risorse alimentari è possibile, come dimostrano le varie sezioni del volumetto, che consiglia possibili azioni antispreco, basate su evidenze scientifiche, suddividendole in cinque categorie principali: come conservare al meglio le varie tipologie di cibi, inclusa una parte sulla corretta lettura delle date di scadenza, come cucinare utilizzando anche parti del cibo che solitamente scartiamo e come riutilizzare gli avanzi. Le ultime due sezioni sono invece focalizzate sulla pianificazione dei pasti e sul fuori casa. Mara Maionchi, affiancata da Riccardo Valentini, è protagonista di alcune clip per il web dal titolo 'Chi non spreca ci guadagna': quattro video in cui s'invita a mettere in pratica i consigli del libro, sottolineando come semplici gesti quotidiani possano fare una grande differenza nella lotta contro lo spreco alimentare.
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Stampato in 200mila copie, il volumetto contiene 120 consigli per non sprecare preziose risorse |
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22 gennaio 2024
Cibo sostenibile, gli atenei piemontesi creano un centro di ricerca
Oggi nel capoluogo torinese è stato presentato il nuovo Centro di studi e ricerca sul cibo sostenibile, realizzato da Università di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Avrà sede a Pollenzo, presso l'Università di Scienze Gastronomiche, e Carlo Petrini come presidente, rappresenterà un polo di ricerche e di studi sul cibo come bene complessivo, connesso all'ecologia, all'agricoltura e al consumo sostenibili, all'educazione sensoriale, agli stili di vita consapevoli, al benessere del vivente, all’economia circolare, alle politiche alimentari, all’innovazione non solo tecnologica ma anche concettuale e di modello, con l’obiettivo di attrarre finanziamenti per linee di ricerca applicata e processi di sviluppo di prototipi, e di diventare un punto di riferimento internazionale sul tema. Il Centro di studi e ricerca sul cibo sostenibile sarà un luogo di incontro e di coordinamento, dove nasceranno e da dove partiranno progetti collaborativi, implementati e realizzati nei laboratori specialistici degli atenei Unito, Polito, UniUPO e UniSG, secondo una logica di laboratorio diffuso che sfrutta e valorizza le infrastrutture già presenti nelle sedi degli atenei piemontesi. Il nuovo centro si occuperà anche di formazione e terza missione, con una funzione di supporto alle iniziative culturali e turistiche di promozione del territorio e di promozione di una coscienza individuale e collettiva sul tema del futuro della vita umana sul pianeta. Misurabilità, sostenibilità, circolarità, qualità e salubrità le parole chiave intorno a cui il centro incardinerà i propri interventi e le proprie progettualità, con lo scopo di perseguire i seguenti obiettivi: promuovere stagionalità e località degli alimenti, ridurre la plastica all'interno della filiera alimentare, ridurre gli sprechi, promuovere un utilizzo rigenerativo dei suoli, rafforzare la biodiversità, ridurre gli anelli della filiera di produzione e trasporti delle merci, aumentare l'apporto proteico da fonti alternative alla carne, tracciare e qualificare sempre meglio il cibo, promuovere l'educazione alimentare nelle scuole favorendo il dialogo tra scienza e saperi tradizionali, promuovere la salute attraverso il cambiamento degli stili di vita. supportare e promuovere la costruzione di politiche del cibo alle diverse scale e in particolare quella regionale e locale.
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12 maggio 2023
Cinquanta consigli per un'alimentazione sana e sostenibile
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Dal Comune di Milano un utile vademecum |
In cucina, a scuola, al lavoro, al supermercato, al mercato, al ristorante, in giro. Il Comune di Milano lancia la seconda edizione del vademecum 'Milano cambia aria', questa volta incentrato su 50 consigli per un'alimentazione sana e sostenibile che raccontano le attenzioni e le scelte quotidiane per cambiare le proprie abitudini alimentari nelle svariate situazioni della quotidianità. Il vademecum, all'insegna di cibo, salute e rispetto dell'ambiente, è stato presentato nell'ambito dell'incontro organizzato con le università sul tema della promozione delle diete sane e sostenibili anche negli atenei e nelle loro mense e ospitato dall'Università Luigi Bocconi in occasione del Forum del Cibo. I 50 consigli da oggi sono disponibili sul sito dedicato alla Food Policy del Comune di Milano e saranno spunto per una futura attività di comunicazione così da condividerne i contenuti con tutta la città. Il vademecum è stato realizzato dal Comune di Milano in collaborazione con il team di Nutrizione Umana e Malattie Trasmesse da Alimenti (MTA) di ATS Milano Città Metropolitana, il Team di Milano Cambia Aria e l'Agenzia Mobilità Ambiente Territorio.
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24 novembre 2022
Mandorle e musica, una ricarica di energia secondo tre esperti
Il connubio ideale per affrontare con il giusto ritmo anche le giornate più impegnative? Mandorle e musica. La conferma arriva da tre esperti, coinvolti dal brand California Almonds. Per lo psicologo Federico Buffagni, che è anche un musicista diplomato al Conservatorio, proprio come il cibo, la musica agisce su molti livelli influenzando il nostro sistema nervoso e dandoci buone vibrazioni ed energia a livello fisiologico, emozionale e cognitivo.
"Nel momento in cui ascoltiamo una musica, nel nostro cervello viene rilasciata, fra le altre sostanze, la dopamina. Il suo compito è esercitare un controllo sul movimento, sulla capacità di attenzione e d'apprendimento, su alcuni aspetti delle funzioni cognitive, sulla sensazione di piacere e sul meccanismo del sonno. La musica è quindi in grado di modulare i nostri stati fisiologici, emotivi e cognitivi, perciò capace di darci energia. Influenza il nostro stato di attivazione, il nostro movimento, ci fa sentire determinate emozioni e ci porta ad attivare ricordi e pensieri, esattamente come fa il cibo". Per permettere a tutti di provare empiricamente la forza di musica e mandorle, Buffagni ha quindi creato una playlist energizzante per California Almonds, ideale da ascoltare per darsi la carica, meglio se sgranocchiando una manciata di mandorle. Anche la dietista Ambra Morelli rimarca le assonanze tra mandorle e musica, per quanto riguarda l'energia. "Il ricco profilo nutrizionale delle mandorle ne fa uno dei cibi più analizzati al mondo e, al tempo stesso, le rende ideali come snack energizzante. La porzione consigliata, di 30 g pari a circa 23 mandorle, contiene 6 g di proteine vegetali, 4 g di fibre e grassi sani. Le mandorle hanno un elevato contenuto di riboflavina e sono una fonte di niacina e tiamina, che contribuiscono al metabolismo energetico. Sono inoltre ricche di magnesio, che contribuisce a ridurre stanchezza e affaticamento”, ha sottolineato la dietista. “Le mandorle dunque, come la musica, sono una fonte naturale di energia. Ma c'è di più. Musica e mandorle sono complementari. Mentre la prima è spesso capace di darci una sferzata di energia immediata, le seconde forniscono energia a rilascio prolungato. Inoltre, le mandorle, come la musica, forniscono non solo energia a livello fisico, ma anche mentale, e possono aiutare a gestire lo stress. Un altro esperto, Vincenzo Russo, direttore scientifico del centro di ricerca Behavior and Brain Lab all'Università Iulm, sottolinea come i diversi sensi si influenzino a vicenda, potenziando l'uno l'effetto dell'altro. Ed è quello che può succedere con le mandorle e la musica in relazione all'energia. "Siamo macchine emotive che pensano e non macchine pensanti che si emozionano. Le neuroscienze hanno ormai dimostrato il valore della dimensione inconscia e automatizzata nel funzionamento cerebrale e l'effetto che una stimolazione di un senso ha sugli altri. Grazie alle più recenti scoperte sul cervello, comprendiamo meglio l’effetto che hanno le emozioni sulla percezione e perché sensazione e percezione sono due concetti e due processi diversi. Nella percezione entra in gioco il cervello che contribuisce a costruire la realtà percepita o ad attivarsi in maniera differenziata in base alle stimolazioni e alla loro interpretazione. Il cervello aumenta la sua attivazione del 24% alla vista di cibi o bevande gradevoli e carichi di energia. Allo stesso modo, la musica ha un enorme potere attivante per buona parte del cervello, potenziando la percezione finale degli stimoli. La musica attivando anche la zona motoria del cervello innesca reazioni energetiche, anche grazie alla capacità di produzione della dopamina, ormone legato alle esperienze piacevoli. Questi processi, del tutto inconsci e automatizzati, possono essere misurati con tecniche neuroscientifiche in maniera più efficace rispetto al passato".
Lo psicologo e musicista Federico Buffagni per California Almonds ha creato una playlist energizzante |
15 novembre 2022
Libri confezionati come alimenti: così Bennet promuove la lettura
In concomitanza con BookCity, la festa del libro e della lettura che si terrà dal 16 al 20 novembre a Milano, anche da Bennet arriva un segnale innovativo di sostegno ai consumi culturali e alla promozione della lettura con la campagna 'Hungry for culture'. L'idea di base è semplice: la cultura è un bisogno primario tanto quanto il cibo, perché il consumo culturale alimenta la nostra mente, stimola la nostra curiosità, fa crescere i nostri pensieri, accende le nostre emozioni. Affiancare alimenti e libri non è quindi un'eresia, ma un modo per sottolinearne il profondo valore comune. Bennet lo spiega bene con un video, che racconta di una giornata al supermercato in cui i clienti hanno trovato in luoghi totalmente inattesi – nei banchi freschi dei reparti di macelleria, pescheria e ortofrutta – diversi libri, confezionati esattamente come se fossero prodotti alimentari, ma senza scadenza. Gli accostamenti tra alimenti e titoli proposti non sono stati casuali, un filo ideale li lega: Moby Dick, per esempio, è stato esposto nel reparto pescheria. Queste combinazioni, insieme ad altri suggerimenti, vivono comunque anche al di fuori del video: grazie a un catalogo di titoli raddoppiato, tra classici, novità e libri per bambini, diventano parte integrante della spesa online di Bennet. Non solo come evocazione raffinata e sfiziosa, ma come vera proposta di acquisto. È un modo diverso di parlare di cultura e lettura: non entità lontane dalla quotidianità, ma parte di una normalità molto regolare come il carrello della spesa. È il modo di Bennet di stare a fianco del cliente, con discrezione e intelligenza, mentre contemporaneamente si impegna su qualità e prezzo dell’offerta, ampiezza dell’assortimento e livello del servizio. Il progetto è stato ideato e sviluppato dall'agenzia di comunicazione Gruppo Ddb Italia.
13 maggio 2022
A Identità Golose si rende omaggio al ruolo delle donne in cucina
È in corso a Milano, dal 10 al 15 maggio, la 29esima edizione di Sguardi Altrove Film Festival, manifestazione dedicata al cinema e ai linguaggi artistici al femminile. Tema portante della rassegna: 'Le scelte etiche consapevoli di donne e uomini dei nostri giorni'.
L'edizione di quest'anno segna l’avvio di una collaborazione con Identità Golose e la presentazione di una nuova sezione del Festival dedicata a Cinema e Cibo che verrà ufficialmente inaugurata durante la prossima edizione di Sguardi Altrove. Per l’occasione, questa sera Identità Golose Milano, hub internazionale della Gastronomia in Via Romagnosi, ospiterà la proiezione in anteprima italiana del film 'A la recherche des femmes chefs', il documentario firmato dalla regista francese Vérane Frédiani che accende i riflettori sul ruolo e la considerazione delle donne che guidano e lavorano nelle cucine più importanti del mondo. Una serata speciale che si concluderà con 'Identità donna', una cena esclusiva che vedrà dialogare Arianna Gatti - sous chef del due stelle Miramonti l'Altro a Concesio (Brescia), punta di diamante di un team composto in stragrande maggioranza da giovani donne (e guidato da Philippe Léveillé) - e Sara Nicolosi e Cinzia De Lauri, chef del ristorante vegetale milanese Altatto. Il connubio tra cinema e cibo trapela fin dagli albori della nascita del grande schermo con i primi cortometraggi del cinema muto e attraversa senza sosta più di cento anni di storia della celluloide. Con la sezione Cinema e Cibo, Identità Golose e Sguardi Altrove Film Festival vogliono rendere omaggio al ruolo delle donne in cucina nel passato, presente e futuro.
Avviata una collaborazione con Sguardi Altrove Film Festival |
02 maggio 2022
#JovaFoodGood, è sempre più varia l'area food del Jova Beach Party
Al via il prossimo 2 luglio da Lignano Sabbiadoro, il tour Jova Beach Party, oltre a essere legato alla festa, alla musica e all'attenzione per l'ambiente, sarà un'esperienza sorprendente anche per gli amanti della buona cucina. Per il Jova Beach Party 2022 è nata infatti #JovaFoodGood, la food court del Jova Beach Party, una sorta di grande dispensa del tour sintetizzabile in tre parole chiave: buona, giusta, sostenibile. Già nel 2019, Jovanotti ha proposto una nuova forma di offerta culinaria coinvolgendo alcuni food truck particolari, non quelli che si trovano ai concerti di norma ricchi di alimenti confezionati o sottovuoto. E, da quell’esperienza, è nata la nuova iniziativa 2022. Selezionati da Filippo Polidori, consulente e Food Guru del Jova Beach, i princìpi che hanno mosso la selezione gastronomica sono stati quelli di qualità e sostenibilità, per offrire cibo che incontrasse i gusti più diversi a prezzi accessibili e nel massimo rispetto dell’ambiente. L’iniziativa è nata unendo creatività, sostenibilità, storia e cultura, per stuzzicare la gustosità del palato senza tradire i principi su cui si basa il Jova Beach Party. Mangiare è un approccio alla vita: attraverso il cibo si trasmettono valori importanti, alcuni dei quali sono gli stessi che muovono il Jova Beach Party. Perché, dunque, non provare ad alzare l'asticella nel segno della qualità? Nel 2022 è quindi aumentato il numero dei food truck, per un'offerta gastronomica ancora più ampia. I trucker sono stati selezionati in base alla qualità dei prodotti e alla passione profusa nel proprio lavoro, con una proposta variegata da Nord a Sud fino ad arrivare in Oriente. In ogni tappa saranno inoltre coinvolti Special food guest, che si prenderanno cura degli ospiti del backstage.
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16 marzo 2022
In arrivo al museo M9 di Mestre una mostra sugli italiani e il cibo
Aprirà al pubblico dal 25 marzo al 25 settembre 2022 negli spazi di M9 - Museo del '900 di Mestre la mostra 'Gusto! Gli italiani a tavola 1970-2050', a cura di Massimo Montanari e Laura Lazzaroni.
L'esposizione nel tecnologico museo veneto è un viaggio alla scoperta del mutato rapporto tra gli italiani e il cibo negli ultimi decenni. Un'esplorazione del passaggio dalla cucina tradizionale di eredità
regionale a una realtà contemporanea, fatta di sperimentazioni a incroci
tra nord e sud, tra Italia e mondo. Una perlustrazione
esperienziale dentro il nuovo paradigma del gusto, in cui si evidenziano le relazioni sempre più complesse e segmentate della nostra
cultura gastronomica e dove è possibile misurare le trasformazioni
sociali nelle abitudini, nei consumi e nella responsabilità verso la
tutela della nostra biodiversità alimentare. Nucleo centrale del progetto espositivo le stanze del gusto italiano (il gusto della casa, il gusto italiano, il gusto del fuori casa, il gusto dell’industria e della chimica, il gusto dell’incontro, il gusto del viaggio, il gusto di oggi / il cibo giusto, il gusto delle immagini) che vedranno affiancarsi narrazioni e storie che raccontano aspetti scientifici e, al contempo, culturali. A conclusione si proverà inoltre a definire i futuri scenari: la nuova agricoltura, il cibo prodotto senza terra e la relazione con le nuove tecnologie, le questioni etiche, economiche e politiche in relazione al cibo (economia circolare e sostenibilità). Sezione, quest'ultima, che ospiterà una serie di spazi-laboratorio, aperti a workshop e incontri che coinvolgano il pubblico con il contributo di cuochi visionari, scienziati, artisti.
30 novembre 2021
Il digital food delivery in Italia secondo l'Osservatorio Just Eat
Sbarcata dieci anni fa in Italia, l'app leader di food delivery Just Eat ieri a Milano ha presentato le evidenze del suo quinto Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio online, dal 30 settembre 2020 al 30 settembre 2021. Analisi, quella illustrata dal country manager Daniele Contini e dalla giornalista esperta di food Sara Porro, che ha preso in esame, tra l'altro, le nuove tendenze, le cucine più amate dagli italiani e le città più attive, delineando anche le prospettive future del comparto.
Il settore, che com'è intuibile ha beneficiato dell'impennata degli ordini online durante i lockdown, registra una crescita del 59% rispetto al 2020, per un giro d'affari di 1,5 miliardi di euro. Una spinta che oggi favorisce l'accesso al servizio al 68% della popolazione e che è guidata anche dall'evoluzione tecnologica. Su Just Eat, nell'ultimo anno il +50% dei ristoranti ha scelto il digitale per ampliare il proprio business e la clientela; inoltre, si è registrato un ulteriore 12% di espansione e rafforzamento della presenza territoriale. Just Eat in Italia conta attualmente oltre 24mila ristoranti partner sulla piattaforma, è attiva in più di 1.300 comuni e, con i suoi 6mila rider, raggiunge il 66% della popolazione italiana. "Vogliamo continuare a garantire ai nostri clienti un'esperienza unica, dal momento dell'ordine alla consegna a domicilio dei loro piatti preferiti, migliorando costantemente il servizio e offrendo varietà e qualità nell'offerta, oggi rappresentata da oltre 90 cucine diverse". In base alle risultanze dell'Osservatorio, le cinque cucine più gettonate per gli italiani sono: la pizza, l'hamburger, la cucina giapponese, la cucina cinese e il poke. Quanto ai trend, sono aumentati gli ordini di specialità regionali (+43%) e destano sempre più curiosità anche la cucina libanese (+93%), seguita da quella thailandese (+61%). Cresce anche la cucina salutare, come conferma l'incremento delle insalate (+50%) e delle specialità healthy (+32%), ma anche della cucina vegana, che segna un +67%. Nel viaggio lungo la penisola si scopre che, insieme alla pizza, le cucine più amate in quasi tutte le principali città italiane si confermano i classici hamburger, poi giapponese e cinese. Cagliari, Napoli e Palermo si distinguono invece per le varietà, presentando rispettivamente il poke, i dolci e il pollo nelle loro preferenze. Maggiore differenziazione, in termini di gusti, emerge osservando le cucine più in crescita, dove a dominare è la passione per i sapori esotici: la cucina peruviana spopola a Milano, quella thailandese cresce a Torino e Firenze, Roma predilige il messicano, le proposte libanese e asian fusion prevalgono a Bologna, mentre il trend indiano emerge a Cagliari e Palermo. Ma quale sarà il futuro del food delivery? Secondo quanto evidenziato da Porro, sarà improntato a una maggiore comodità per il consumatore: assisteremo infatti a una sempre più spiccata attenzione verso la sostenibilità con contenitori ecocompatibili, alla diffusione delle ghost o dark kitchen (cucine senza servizio ristorazione), a una maggiore rapidità di consegna (30 minuti dall'ordine), alla consegna effettuata anche da veicoli a guida autonoma e, infine, a concierge virtuali che effettueranno servizi di consegna a domicilio integrati, di cibo e altri prodotti.
Presentata da Daniele Contini e Sara Porro, l'analisi sul cibo a domicilio evidenzia preferenze, tendenze e delinea anche prospettive future del settore |
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08 novembre 2021
L'importanza del cibo al centro delle illustrazioni di Diego Cusano
L'app di food delivery Just Eat ha recentemente presentato i risultati della ricerca condotta insieme a Bva Doxa sul rapporto degli italiani con il cibo.
L'analisi ha evidenziato come il cibo rappresenti un pensiero centrale nella vita degli italiani, con l’86% che dichiara di pensarci almeno una volta al giorno e a cui associa un significato simbolico connesso a sensazioni ed emozioni positive. Per Diego Cusano, artista eclettico di fama internazionale, il cibo è al centro della nostra vita, come visibile in Bimbi Sperduti, l’opera di food art creata per Just Eat. Nelle illustrazioni, l'artista ha rappresentato un mondo fantastico dove i protagonisti sono i cibi più amati in Italia, inseriti nell’opera in modo da mescolarsi ai soggetti raffigurati e suscitare meraviglia. Una gonna diventa un hamburger, un albero ha rami e foglie di pasta, una mongolfiera si tramuta in un sushi roll e una vela si trasforma in una fetta di pizza. L'artista è partito dai dati della ricerca, che evidenzia come il cibo rappresenti un pensiero centrale nella vita degli italiani. In un mondo arancione, uno dei colori che più fanno pensare al cibo per il 18% degli intervistati, rendono vita la bambina 'vestita di hamburger' e la barca con la vela a forma di pizza, uno dei piatti a cui gli italiani sogna di più a occhi aperti, come affermato dal 61% degli intervistati. E, come confermato dalla ricerca, la visione o il pensiero di un determinato cibo può dare vita a una varietà di emozioni positive come soddisfazione e felicità. Per questo, l’artista ha raffigurato una bambina accanto a un albero fatto di pasta, dondolando su un'altalena con un'espressione gioiosa. Un altro soggetto, la mongolfiera di hosomaki, si ricollega al vissuto dell'artista. La cena, che è anche il pasto preferito dalla metà degli italiani, è un momento di relax e fonte d'ispirazione.
L'artista si è ispirato ai risultati delle ricerca di Just Eat |
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23 giugno 2021
Nuovo layout per Fico Eataly World, che diventa 'Il parco da gustare'
Stefano Cigarini e Nicola Farinetti |
21 giugno 2021
East Lombardy promuove il cibo di quattro territori lombardi
Cibo sano, gustoso, con materie prime di qualità, sostenibile per il territorio e rispettoso del benessere animale.
Queste le caratteristiche che accomunano i prodotti e le tipicità di produttori e ristoratori che fanno capo al marchio East Lombardy, progetto sostenuto dai Comuni di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova e dalle rispettive Camere di Commercio. Obiettivo: promuovere in Italia e nel mondo il patrimonio enogastronomico dei quattro territori e il saper fare dei ristoratori. Nata nel 2017, la realtà ha organizzato oggi a Milano una tavola rotonda, dal titolo 'Il cibo post Covid-19' cui hanno preso parte anche i sindaci delle città capoluogo delle suddette province coinvolte. Nel suo intervento introduttivo, Nando Pagnoncelli (in alto, nella foto), amministratore delegato di Ipsos, ha focalizzato l'attenzione su alcuni importanti cambiamenti relativi ai bisogni e alle aspettative dei consumatori italiani nel post pandemia. L'indagine Ipsos 'La danza immobile di un Paese al bivio', pubblicata lo scorso marzo, evidenzia come l'89% degli intervistati cerchi in primis salubrità e naturalezza, al secondo posto l'86% prezzi calmierati, seguono gusto, filiera e igiene. Il consumatore ricerca, insomma, prodotti capaci di evocare a sapori antichi, attenti all'etica e, preferibilmente, riconducibili ai produttori. Indicazioni, queste, che coincidono con il profilo di East Lombardy, che ora offre a produttori e ristoratori della Lombardia orientale ancora più visibilità, sia tramite strumenti digitali, a partire dal nuovo sito, sia tramite servizi di formazione e informazione per raccontare, facendo networking, le eccellenze enogastronomiche dei quattro territori lombardi.
I produttori e i ristoratori di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova fanno rete per le loro eccellenze enogastronomiche |
31 maggio 2021
Da Fondazione Barilla un videogioco per chattare con il Pianeta
Il videogame aiuta a comprendere il legame salute-ambiente |
Quiz a risposta multipla e giochi interattivi per i giovani |
05 maggio 2020
Dirette Instagram con chef ed esperti sui prodotti agroalimentari
Foody - Mercato Agroalimentare Milano e Le Soste, l'associazione fondata nel 1982 da Gualtiero Marchesi che rappresenta l'eccellenza della ristorazione italiana, hanno messo online il fresco: dieci dirette Instagram (sui profili @foody_mercatimilano e @associazionelesoste) durante le quali i maggiori chef italiani hanno raccontato ciascuno un prodotto, come sceglierlo in base alle stagionalità, come utilizzarlo e cucinarlo, salvaguardando le sue proprietà.
A introdurre il progetto Cesare Ferrero, presidente Sogemi, che ha illustrato la realtà del Mercato Agroalimentare Milano, dell’ampiezza della gamma di prodotti freschi e freschissimi, delle qualità, della tracciabilità dei prodotti e delle garanzie di sicurezza alimentare. Grande e importante il rinnovamento in atto, guidato dall'obiettivo di ampliare l’accessibilità degli spazi al passo dei grandi mercati comunali europei. Primo tra gli chef protagonisti Claudio Sadler, presidente di Le Soste, che ha raccontato i suoi asparagi, avvicinandoci con eleganza e cordialità alla raffinatezza di una cucina attenta al fresco e alla stagionalità. Viviana Varese, dalla cucina del suo ristorante Viva, preparando un piatto composto di fave, seppie e piselli, ha delineato le caratteristiche principali del cambiamento che il mondo della ristorazione sta affrontando.
Giancarlo Morelli del Pomiroeu - collegandosi dalla stanza dell’ospedale dove si trova per una lunga riabilitazione a seguito di un grave incidente - ha parlato di fragole con passione, allegria ed energia. La stessa carica con cui Ilario Vinciguerra ha promosso i prodotti nostrani, primo fra tutti il pomodoro, nelle sue mille varianti. Chicco Cerea, dal giardino del ristorante Da Vittorio, ha dato preziosi suggerimenti su come valorizzare in cucina i moscardini e ha raccontato l’impegno umanitario che il ristorante ha profuso alla comunità e agli ospedali di Bergamo. All'ombra di un glicine secolare, Stefano Arrigoni, patron dell'Osteria della Brughiera, ha scelto un prodotto tanto particolare quanto tipico come il carciofo violetto di Sant'Erasmo. Alessandro Negrini e Fabio Pisani de Il Luogo di Aimo e Nadia hanno approfondito il tema del fresco e del fondamentale rapporto di fiducia che si deve instaurare con i fornitori, preparando una ricetta a base di pollo, zenzero e asparagi. Oggi l'appuntamento è stato con Andrea Aprea del Vun. La conclusione, prevista per giovedì 7 maggio, prevede la partecipazione di Cesare Ferrero, dello chef Carlo Cracco e di Anna Scavuzzo,vicesindaco con delega alla Food Policy del Comune di Milano: dal centro della Galleria, i tre coinvolgeranno sui temi della politica alimentare della città e sulla salvaguardia della cultura del prodotto. Giornalista e moderatrice di tutti gli interventi la giornalista Nadia Toppino.
Giovedì 7 maggio si terrà l'ultimo degli appuntamenti sul mondo del fresco |
L'iniziativa è organizzata da Foody - Mercato Agroalimentare Milano
insieme alla prestigiosa associazione Le Soste
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23 ottobre 2019
La passione autentica per il cibo nella nuova campagna Mutti
La nuova campagna Mutti è in onda sulle principali emittenti televisive nei formati 30" e 15". Da sempre l'azienda mette tutto il suo impegno nella lavorazione del pomodoro e nella qualità dei suoi prodotti. Nella nuova campagna di brand, Mutti mostra momenti di vita vera, l'impegno di chi ogni giorno in cucina improvvisa nuove ricette portando in tavola piatti imperfetti, ma dal gusto straordinario e preparati con amore. Mutti dedica il suo pomodoro proprio a tutti coloro con cui condivide la stessa volontà di fare le cose nel miglior modo possibile. La campagna è un omaggio alla passione autentica per il buon cibo: cucinare è un gesto d'amore, ma può scatenare le nostre insicurezze, facendoci spesso sentire non all'altezza del compito, ma ecco che i giusti alleati, gli Indispensabili Mutti, aiutano a fare la differenza. Ogni giorno, in cucina, qualcuno prova a fare lo chef e Mutti celebra l'impegno queste persone. La creatività del progetto è di McCann Worldgroup Italia, la produzione è di The Family. La campagna di brand è una parodia ispirata all'interpretazione di Renato Rascel ne 'Il piccolo corazziere', uno dei simboli della tradizione popolare del nostro Paese. Nello spot le azioni si susseguono rispecchiando il ritmo della canzone, dando vita a una nuova rappresentazione vivace e realistica del mondo della cucina. Il film racconta ciò che succede ogni giorno nelle nostre case, con un pizzico di ironia. Anche sui social sono raccontate le #Storiedimpegno quotidiane che viviamo quando siamo ai fornelli.
07 agosto 2019
Sono 26 le destinazioni catalane col sigillo 'Turismo in famiglia'
Una destinazione amata dalle famiglie per la varietà dell'offerta e l'autenticità dei suoi luoghi: la Catalunya (Catalogna) continua a essere in cima alle preferenze dei viaggiatori alla ricerca di una vacanza completa: relax e benessere per gli adulti, divertimento per i più piccoli.
Tra le destinazioni, Callela offre grandi spiagge e acqua cristallina |
Che si scelga mare o montagna, la destinazione gode di tante opzioni in grado di soddisfare tutti i gusti. E non è un caso che in tutta la Catalogna sono 26 destinazioni che hanno ottenuto il sigillo 'Turismo in famiglia'. Partendo dalla Costa Barcelona, a nord della città una tappa imperdibile è Calella: Platja de les Roques, Platja de Garbí e Platja Gran offrono servizi ideali per le famiglie. Da queste parti la tradizione gastronomica è ottima e il cibo viene vissuto come un piacere autentico, grazie alle grigliate di pesce e le tapas da assaporare sul mare. A quindici minuti a sud di Barcellona c'è invece Castelldefels, un concentrato di alloggi e strutture pensate appositamente per il benessere familiare, grazie anche ai tanti villaggi che offrono un divertente intrattenimento per i più piccoli. In Costa Brava c’è una destinazione inedita, ma affascinante, che risponde al nome di Sant Pere Pescador.
Un'esperienza tra cibo, mare e natura per adulti e bambini |
Le sue piste ciclabili permettono di godere di un panorama bellissimo, caratterizzato dalla sua natura intatta che si mescola alla brezza marina. Un luogo che rilassa i sensi e dove è possibile avere un contatto straordinario con la ruralità grazie alla vicinanza con il Parco Naturale Aiguamolls de l'Empordà, che con le sue fattorie, la sua didattica e la genuinità dei prodotti tipici, offre un’esperienza indelebile al visitatore. La Costa Daurada è un altro gioiello catalano. Salou è una destinazione molto apprezzata e che si distingue per il suo sentiero costiero lungo 6,5 km che vanno dai Piloni al Faro di Cap Salou. Sono innumerevoli le attività per tutta la famiglia: festival, treni turistici e lo spettacolo delle fontane, senza dimenticare il Port Aventura World, il parco divertimenti più grande in Spagna. A pochi chilometri, per chi cerca un’esperienza completa nella natura, le Muntanyes de Prades sono una vera e propria scoperta per le famiglie che vogliono fare escursioni in natura, passeggiate a cavallo passando per l’avventura con paintball e tiro con l’arco. Infine, Terre de L'Ebre, un'esperienza completa tra cibo, mare e natura: c’è l’imbarazzo della scelta grazie ad un’offerta ricchissima: Birdwhatching al Parco Naturale del Delta dell'Ebro, navigazione fluviale e straordinarie escursioni costiere rendono questo territorio unico per una bellissima vacanza in famiglia.
26 aprile 2019
La cucina romana a Milano per Moard, il salone del moto design
Gabriele Ciocca cura l'area food dove si alterneranno gli chef under 30 |
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09 aprile 2019
Mela Val Venosta lancia #SavingWalls con lo street artist Cibo
Un progetto innovativo e unconventional di responsabilità sociale ideato e finanziato da Mela Val Venosta con l'obiettivo di differenziarsi e comunicare in modo nuovo ed efficace il brand con le due coccinelle. Si chiama #SavingWalls e nasce dalla collaborazione con lo street artist veronese Pier Paolo Spinazzé, in arte Cibo, il progetto di rilancio delle periferie italiche. Un modo nuovo, attraverso murales artistici, per mascherare gli imbrattamenti e i vandalismi. Il progetto ha avuto inizio a Silandro, in Val Venosta, e proseguirà in altre città italiane, tra cui Roma, Milano e Bologna. La frutta colorata di #SavingWalls, e in particolare la Mela Val Venosta e le sue coccinelle, porteranno freschezza e allegria nelle città. Il progetto sarà attivo per circa tre mesi, durante i quali saranno intercettati i follower sui profili social del marchio di mele. #SavingWalls è in grado di fornire contenuti ad alto impatto emozionale e di grande attrattività, che si adattano a essere raccontati e condivisi sui social.
25 marzo 2019
Arriva in Italia Too Good To Go, app contro lo spreco di cibo
I ristoranti biologici EXKi e i negozi Carrefour Italia sono tra i primi punti vendita ad aver aderito all'iniziativa |
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