L'esposizione nel tecnologico museo veneto è un viaggio alla scoperta del mutato rapporto tra gli italiani e il cibo negli ultimi decenni. Un'esplorazione del passaggio dalla cucina tradizionale di eredità
regionale a una realtà contemporanea, fatta di sperimentazioni a incroci
tra nord e sud, tra Italia e mondo. Una perlustrazione
esperienziale dentro il nuovo paradigma del gusto, in cui si evidenziano le relazioni sempre più complesse e segmentate della nostra
cultura gastronomica e dove è possibile misurare le trasformazioni
sociali nelle abitudini, nei consumi e nella responsabilità verso la
tutela della nostra biodiversità alimentare. Nucleo centrale del progetto espositivo le stanze del gusto italiano (il gusto della casa, il gusto italiano, il gusto del fuori casa, il gusto dell’industria e della chimica, il gusto dell’incontro, il gusto del viaggio, il gusto di oggi / il cibo giusto, il gusto delle immagini) che vedranno affiancarsi narrazioni e storie che raccontano aspetti scientifici e, al contempo, culturali. A conclusione si proverà inoltre a definire i futuri scenari: la nuova agricoltura, il cibo prodotto senza terra e la relazione con le nuove tecnologie, le questioni etiche, economiche e politiche in relazione al cibo (economia circolare e sostenibilità). Sezione, quest'ultima, che ospiterà una serie di spazi-laboratorio, aperti a workshop e incontri che coinvolgano il pubblico con il contributo di cuochi visionari, scienziati, artisti.
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16 marzo 2022
In arrivo al museo M9 di Mestre una mostra sugli italiani e il cibo
Aprirà al pubblico dal 25 marzo al 25 settembre 2022 negli spazi di M9 - Museo del '900 di Mestre la mostra 'Gusto! Gli italiani a tavola 1970-2050', a cura di Massimo Montanari e Laura Lazzaroni.
11 marzo 2022
Apre al museo M9 la mostra 'Alberi! 30 frammenti di storia d'Italia'
Raccontare la storia d'Italia attraverso i suoi alberi. Che ci raccontano di viaggi ed esotismo, di esplorazioni, commerci, progetti politici, Risorgimento, di piccole patrie e sogni imperiali, di miracoli economici e inquieti modernismi.
Alberi che ci parlano di noi, come italiani, di chi eravamo e di chi siamo diventati e che potrebbero aprirci qualche spiraglio su che cosa vorremo diventare e sul Paese che vorremmo abitare. Nascono così la piccola mostra 'Alberi! 30 frammenti di storia d'Italia', che apre oggi a M9 Museo del '900 di Mestre, e un piccolo, omonimo libro pubblicato da Marsilio Editori: un modo inatteso, volutamente evocativo e lirico, per raccontare delle storie e rendere omaggio a questi protagonisti silenti, molto presenti del nostro paesaggio, che hanno visto passare sotto le loro fronde e accanto ai loro tronchi i grandi eventi e le piccole vicende delle nostre vite quotidiane. Un poetico viaggio alla scoperta di trenta di questi alberi, accompagnati dalle penne della paesaggista Annalisa Metta, del divulgatore Daniele Zovi e dell'arboricoltore Giovanni Morelli. E dalla matita di Guido Scarabottolo. Le trenta tappe del percorso sono scandite da meraviglie della natura: dallo smisurato Ficus di Palermo al Fico a testa in giù del Tempio di Mercurio di Baia, dal Pioppo della Piccola vedetta lombarda all'unica sequoia sopravvissuta all'onda del crollo della diga del Vajont, fino all'Albero Finto Botanicamente Corretto, simbolo non più solo del Natale nei salotti e nei sogni moderni degli italiani, ma spettatore silente di molti degli spazi pubblici che oggi abitiamo. Un percorso alla scoperta del passato e del presente del nostro Paese.
A Mestre dall'11 marzo al 10 agosto 2022 |
03 agosto 2019
La millenaria storia del tatuaggio in mostra al museo M9 di Mestre
E' allestita fino al prossimo 17 novembre all'M9 - Museo del '900, il primo museo interattivo del Novecento italiano inaugurato a Mestre pochi mesi fa, la mostra 'Tattoo. Storie sulla pelle'.
'Storie sulla pelle' si snoda in cinque sezioni espositive |
Curata da Luca Beatrice e Alessandra Castellani, con la collaborazione di Luisa Gnecchi Ruscone e Jurate Piacenti (Associazione Stigmata), l'esposizione esplora la dimensione planetaria e creativa dei tatuaggi dal punto di vista antropologico, storico, artistico e sociale. La mostra nasce dal lavoro di studio sviluppato lo scorso anno dalla Fondazione Torino Musei al Mao – Museo d'Arte Orientale, ed è stato ampliato e aggiornato con contributi inediti. Il percorso di visita, su progetto di 120 grammi :: laboratorio di architettura, si snoda in cinque sezioni: 'Oriente', 'Riti di passaggio', 'Italia e Mediterraneo', 'Outcast e fuorilegge', 'Dall’underground al mainstream'. Un viaggio nel tempo, a partire dalle immagini dei tatuaggi rinvenuti sulle mummie per comprendere il tema del tatuaggio nell'antichità. Il millenario percorso del tattoo continua nel Novecento. Uno spazio è dedicato ai tatuatori contemporanei con lavori noti per il ruolo cruciale nella scena contemporanea e nella diffusione della cultura del tatuaggio: da Tin-Tin, a Filip Leu e a Horiyoshi III. A questi sono affiancati i lavori di altri tatuatori sia italiani che stranieri - come Nicolai Lilin e Claudia De Sabe - che costituiscono una ristretta rappresentanza di una numerosa, notevole e mutevole comunità di lavoratori del settore.
La mostra è allestita fino al 17 novembre 2019 nel primo museo interattivo del Novecento italiano, inaugurato nel centro di Mestre a fine 2018 |
Il percorso presenta anche numerose opere di artisti contemporanei internazionali: il fiammingo Wim Delvoye, che ha tatuato grossi maiali non destinati all'alimentazione; lo spagnolo Santiago Sierra, che ne fa un uso fortemente politico; il messicano Dr. Lakra, che si dedica a minuziosi disegni e interventi di street art; l'austriaca Valie Export e la svedese Mary Coble con temi legati al femminismo; l'italiano Fabio Viale con le sculture in marmo di ispirazione classica, ma vistosamente tatuate. Sono esposte anche fotografie di Catherine Opie, Tobias Zielony, Sergei Vasiliev e, tra gli italiani, Plinio Martelli e Oliviero Toscani. Al terzo piano del Museo si svolge Tattoo Off, esposizione a cura di Massimiliano Maxx Testa, organizzatore della Venezia International Tattoo Convention, che ha selezionato alcuni tra i più importanti tatuatori internazionali, creatori di nuovi stili, come Alex De Pase per l'iperrealistico, Marco Manzo inventore dell'ornamentale, Moni Marino per il surrealismo d'ispirazione pittorica, Silvano Fiato capostipite del realismo black & grey, Volko Merschky & Simone Pfaff creatori del trash polka. Numerosi gli eventi collaterali per focalizzare come il tatuaggio abbia rotto gli schemi in cui è stato a lungo relegato e come oggi riesca a parlare a tutti, senza distinzioni, trasformando gli artisti in tatuatori e i tatuatori in artisti. Il catalogo è pubblicato da SilvanaEditoriale.
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28 giugno 2019
Gruppo Leonardo Hotels ha aperto a Mestre un 4 Stelle Superior
Leonardo Royal Hotel è situato nel boulevard cittadino Mtk |
La struttura è la prima del gruppo del segmento Royal in Italia |
Artefice Leonardo Hotels dell'israeliano Fattal Hotel Group, proprietario di oltre 200 hotel in 100 destinazioni di 15 Paesi del mondo, che, proprio in virtù del progetto di gentifricazione del cosiddetto distretto Mtk (il 'boulevard degli hotel' della Mtk developments, finanziaria austriaca che vi ha investito più di 70 milioni di euro) e, più in generale, della complessiva rivoluzione urbanistica, ha deciso di aprire la sua quarta struttura sul territorio nazionale ma la prima del segmento Leonardo Royal nel nostro Paese. Dallo stile elegante e contemporaneo, il nuovo hotel di Mestre, guidato dal general manager Andrea Doria (sopra, nella foto) si fa ammirare per la tecnologia al servizio del cliente, la modernità stilistica, la scelta di materiali di pregio, come marmi e velluti.
Mestre, città in fermento
Mestre, città in fermento
L'avveniristico M9, il museo del 900 italiano inaugurato a Mestre a fine 2018 |
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