03 agosto 2019

La millenaria storia del tatuaggio in mostra al museo M9 di Mestre

E' allestita fino al prossimo 17 novembre all'M9 - Museo del '900, il primo museo interattivo del Novecento italiano inaugurato a Mestre pochi mesi fa, la mostra 'Tattoo. Storie sulla pelle'.
'Storie sulla pelle' si snoda in cinque sezioni espositive
Curata da Luca Beatrice e Alessandra Castellani, con la collaborazione di Luisa Gnecchi Ruscone e Jurate Piacenti (Associazione Stigmata), l'esposizione esplora la dimensione planetaria e creativa dei tatuaggi dal punto di vista antropologico, storico, artistico e sociale. La mostra nasce dal lavoro di studio sviluppato lo scorso anno dalla Fondazione Torino Musei al Mao – Museo d'Arte Orientale, ed è stato ampliato e aggiornato con contributi inediti. Il percorso di visita, su progetto di 120 grammi :: laboratorio di architettura, si snoda in cinque sezioni: 'Oriente', 'Riti di passaggio', 'Italia e Mediterraneo', 'Outcast e fuorilegge', 'Dall’underground al mainstream'. Un viaggio nel tempo, a partire dalle immagini dei tatuaggi rinvenuti sulle mummie per comprendere il tema del tatuaggio nell'antichità. Il millenario percorso del tattoo continua nel Novecento. Uno spazio è dedicato ai tatuatori contemporanei con lavori noti per il ruolo cruciale nella scena contemporanea e nella diffusione della cultura del tatuaggio: da Tin-Tin, a Filip Leu e a Horiyoshi III. A questi sono affiancati i lavori di altri tatuatori sia italiani che stranieri - come Nicolai Lilin e Claudia De Sabe - che costituiscono una ristretta rappresentanza di una numerosa, notevole e mutevole comunità di lavoratori del settore.
La mostra è allestita fino al 17 novembre 2019 nel primo museo interattivo
del Novecento italiano, inaugurato nel centro di Mestre a fine 2018
Il percorso presenta anche numerose opere di artisti contemporanei internazionali: il fiammingo Wim Delvoye, che ha tatuato grossi maiali non destinati all'alimentazione; lo spagnolo Santiago Sierra, che ne fa un uso fortemente politico; il messicano Dr. Lakra, che si dedica a minuziosi disegni e interventi di street art; l'austriaca Valie Export e la svedese Mary Coble con temi legati al femminismo; l'italiano Fabio Viale con le sculture in marmo di ispirazione classica, ma vistosamente tatuate. Sono esposte anche fotografie di Catherine Opie, Tobias Zielony, Sergei Vasiliev e, tra gli italiani, Plinio Martelli e Oliviero Toscani. Al terzo piano del Museo si svolge Tattoo Off, esposizione a cura di Massimiliano Maxx Testa, organizzatore della Venezia International Tattoo Convention, che ha selezionato alcuni tra i più importanti tatuatori internazionali, creatori di nuovi stili, come Alex De Pase per l'iperrealistico, Marco Manzo inventore dell'ornamentale, Moni Marino per il surrealismo d'ispirazione pittorica, Silvano Fiato capostipite del realismo black & grey, Volko Merschky & Simone Pfaff creatori del trash polka. Numerosi gli eventi collaterali per focalizzare come il tatuaggio abbia rotto gli schemi in cui è stato a lungo relegato e come oggi riesca a parlare a tutti, senza distinzioni, trasformando gli artisti in tatuatori e i tatuatori in artisti. Il catalogo è pubblicato da SilvanaEditoriale.