24 ottobre 2022

Tante novità nella 33esima edizione della guida 'Osterie d'Italia'

Presentata oggi al Piccolo Teatro Strehler a Milano la guida Osterie d'Italia 2023 di Slow Food Editore con 1.730 locali consigliati, tra osterie, agriturismi, enoteche, attraverso le visite e le recensioni di oltre 240 collaboratori in tutt'Italia, in base ai requisiti di cucina territoriale, selezione degli ingredienti e prezzo giusto.
Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia, alla presentazione
dell'edizione della guida Osterie d'Italia 2023
Disponibile in libreria e online da mercoledì 26 ottobre, la 33esima edizione del 'sussidiario del mangiarbere', curato da Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni, propone tante novità, a partire dal nuovo simbolo del Bere Bene (selezione di bevande alcoliche e no – birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi) che va ad affiancare i già noti emblemi della Chiocciola (osterie che si distinguono per l'eccellente proposta e per l'ambiente) e della Bottiglia (locali con una proposta di vini articolata). A ricevere la Chiocciola sono 270 osterie, mentre ad aggiudicarsi la Bottiglia e il Bere Bene sono rispettivamente 450 e 126 locali. Rispetto all'edizione precedente del volume, sono 139 i nuovi ingressi, molti dei quali giovani cuochi e cuoche, imprenditori e imprenditrici che, tra i tanti modelli offerti dalla ristorazione contemporanea, hanno scelto proprio l'osteria. Ai simboli che guidano il lettore nel racconto della proposta di ogni osteria - come l'orto di proprietà, una selezione di formaggi di qualità e identitaria, una buona offerta vegetariana, di vini al calice e tanti altri - si uniscono due novità che mettono in luce i punti di forza, le eccellenze e gli elementi rappresentativi del territorio proposti da ogni osteria: il simbolo del pane, assegnato alle osterie con un eccellente cestino del pane e di prodotti da forno, autoprodotti o reperiti da fornai di qualità̀, e il simbolo dell'olio, ai locali che valorizzano l'olio extravergine d'oliva sia a tavola sia in cucina. Completano la guida gli inserti regionali, ossia sezioni dedicate a realtà con specifiche peculiari di ogni regione, e solo lì ritrovabili: le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia Romagna, i trippai toscani, i farinotti liguri e i mangiari di strada siciliani.