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13 settembre 2017

La musica protagonista della Vogue Fashion's Night Out

Domani si terrà la nona edizione di Vogue Fashion's Night Out, organizzata da Vogue Italia, con il patrocinio del Comune di Milano. Quest'anno la manifestazione è stata rinominata Vogue for Milano per sottolineare il legame con la città simbolo del made in Italy.
Dal vivo Omar Pedrini, Madison Beer e Liam Gallagher
In programma mostre, fashion talk experience, proiezioni cinematografiche, party e live performance musicali, per avvicinare ancora di più la città alla moda, alla fotografia, al cinema, alla musica e allo shopping a scopo benefico. Un grande evento per gli appassionati del fashion: i brand aderenti dell'evento realizzano oggetti in edizione limitata, il cui ricavato sarà devoluto a una charity identificata dal Comune di Milano con Vogue Italia. Quest'anno sarà sostenuto un progetto di riqualificazione delle periferie della città, in particolare la realizzazione della copertura della pedana del Mercato Comunale di Lorenteggio - progettata da Renzo Piano – che consentirà di ospitare spettacoli e attività sociali anche nei periodi invernali. Alla serata aderiranno centinaia di negozi, tutte le più importanti griffe e le più rappresentative boutique cittadine nelle zone del centro e del quadrilatero della moda, da via Montenapoleone a via Manzoni, da via della Spiga a corso Venezia, da corso Vittorio Emanuele a corso Genova, all'intero quartiere di Brera e corso Como, piazza Gae Aulenti e il quartiere di Porta Nuova. Anche la musica sarà protagonista della Vogue Fashion’s Night Out: dalle ore 21, sulla Terrazza Duomo 21, si esibiranno dal vivo Omar Pedrini, Madison Beer e l'ex voce degli Oasis, Liam Gallagher. Le performance saranno proiettate su un maxischermo in piazza del Duomo, visibili al pubblico presente in piazza. Per le performance musicali verranno messe in atto delle disposizioni di sicurezza richieste dalla prefettura.

16 settembre 2015

Milano Golosa scalda i motori: il primo focus è sul vino

Dalla scelta sullo scaffale alla conservazione, agli abbinamenti con il cibo. Con il primo appuntamento incentrato sull'universo del vino (seguiranno pesce e carne), ospitato dall’enoteca milanese Enoclub, Milano Golosa, la quarta edizione della manifestazione ideata da Davide Paolini, in programma dal 3 al 5 ottobre al Palazzo del Ghiaccio di Milano, ha acceso i motori. Paolini, il titolare dell'enoteca Massimo Malfassi e il musicista Omar Pedrini, appassionato di cibo e produttore di vino, nell'occasione si sono confrontati sulle regole per imparare a fare la 'spesa consapevole' quando si tratta di vino: in merito alla conservazione, per esempio, la bottiglia chiusa non scade se conservata in modo corretto.
Da sinistra, Massimo Malfassi, Davide Paolini, Omar Pedrini
Il vino è un prodotto vivo che subisce un’evoluzione, per cui con il passare del tempo può anche migliorare, basta saperlo custodire. I luoghi ideali sono le cantine (in casa, luoghi lontani dalle vibrazioni) con una temperatura intorno ai 16-18 °C. Se la bottiglia viene aperta, per mantenere al meglio il vino può essere utile il vacuum, tappo salvafreschezza che serve ad aspirare l’ossigeno. Quanto invece al prezzo, non è la discriminante assoluta per giudicare la qualità del vino. Esistono vini dall’ottimo rapporto qualità-prezzo a prezzi appetibili (4-6 euro). Tuttavia, meglio diffidare delle bottiglie troppo economiche: i costi di produzione di un vino non possono scendere sotto una certa soglia (oltre alla produzione, occorre pensare al costo della bottiglia in vetro, etichetta, sughero, distribuzione). Il consiglio? Confrontare i prezzi in enoteca e nelle Gdo, badando che il range di differenza economica sia ragionevole. Veniamo alle etichette: gli esperti hanno invitato a leggere con attenzione la provenienza e le sigle e a informarsi sulla storia e la serietà dell’azienda sul mercato. Poi a guardare se il vino è Doc o Docg e, soprattutto, se chi ha imbottigliato il vino è anche produttore delle uve. Inoltre, fare attenzione ai gradi alcolici. Ma il decanter serve? Non è sempre indispensabile. Basta stappare il vino dieci minuti prima e girarlo nel bicchiere. Il vino servito nel decanter non è per forza un vino più pregiato, al massimo può essere più vecchio, ma il contenitore non lo trasforma. E' invece consigliabile usare il decanter in presenza di fondi molto evidenti. Last, but non least, l'abbinamento cibo-vino: meglio accantonare i falsi miti e lasciarsi invece guidare dalla filosofia del 'piace a me', per cui sì al vino rosso con il pesce, alla pizza e champagne, non credere che il dolce sul dolce sia sempre un'idea riuscita e ben venga un grande vino rosso vintage da meditazione per concludere il pasto.