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05 marzo 2021

Uno sportello antiviolenza all'interno di un department store Coin

Coin, la più diffusa catena di department store in Italia, in collaborazione con l'associazione Fare x Bene, attiva da oltre un decennio nella lotta a ogni forma di violenza, lancia Il Petalo Bianco, per sostenere e aiutare concretamente le vittime di abusi.
Un contesto 'insospettabile' in cui le vittime di abusi 
potranno essere ascoltate dagli psicologi di Fare x Bene
Le due realtà propongono, per la prima volta all'interno di un negozio Coin, uno sportello psicologico di supporto: un luogo fisico, concreto e riservato, realizzato in un contesto 'insospettabile', dove recarsi liberamente e senza rischi. Dal 12 marzo, nello store di Coin in Piazza V Giornate a Milano, le vittime di violenza potranno accedere al progetto Il Petalo Bianco e usufruire gratuitamente della competenza professionale del team di psicologi di Fare x Bene, esperti nell'approcciare i traumi causati da ogni tipo di abusi e violenza di genere. Tutti i venerdì pomeriggio, fino a fine anno, sarà disponibile uno spazio di ascolto e sostegno psicologico in un luogo inatteso, che accoglierà le donne in difficoltà, sempre in forma anonima, per fornire consulenza psicologica e per un supporto sulle modalità di intervento. Per promuovere e sostenere ulteriormente il progetto, Coin ha realizzato una T-shirt con la grafica del petalo bianco di margherita del m'ama non m'ama, da cui prende ispirazione il progetto, che sarà in vendita nel negozio di Coin di Milano in Piazza V Giornate, oltre che sull’e-shop Coincasa.it. Per ogni capo acquistato Coin devolverà 5 euro al progetto. Fino alla fine di marzo, inoltre, sarà possibile lasciare in cassa un piccolo contributo quando si fanno acquisti in Coin e la cifra sarà completamente destinata al progetto sportello. Coin e l'associazione promuovono inoltre un ciclo di incontri in diretta Instagram con esperti e protagonisti di storie di violenza che hanno scosso l'Italia, ma anche testimonial e influencer che hanno scelto di promuovere il progetto. Tra gli altri, Roberta Bruzzone, Valentina Pitzalis, Luca Trapanese, Rossella Migliaccio, Marco Bianchi, Giulia De Lellis, Andrea Casalino. Tutti indosseranno la T-shirt benefica a sostegno dell’iniziativa. L’iniziativa proseguirà nell’autunno con un progetto di sensibilizzazione in alcune scuole secondarie di Milano.

26 gennaio 2015

SOS Stalking, lo sportello online per chi è perseguitato


Nel 2013 è diventata lo sportello ufficiale della Provincia di Milano - primo sportello online in Italia - e lo scorso anno ha anche prodotto un'applicazione per smartphone già scaricata migliaia di volte. Stiamo parlando di SOS Stalking, associazione nata nel 2009 da un’idea dell’avvocato Lorenzo Puglisi con un team di avvocati e psicologi. Obiettivo dell'associazione (in alto, alcuni dei volti noti che ne sostengono la causa): offrire a chi è perseguitato un punto di riferimento costituito da professionisti in grado di garantire una risposta immediata. Gli atti persecutori, come denuncia Puglisi, sono purtroppo in crescita allarmante, come lo è la pratica barbarica dello sfregio con acido, aumentata del 65% tra il 2013 e il 2014.
Lorenzo Puglisi ha fondato SOS Stalking nel 2009
“Le vittime nel 60% dei casi sono donne, e nel 95% sono ex fidanzate o persone con cui l’aggressore ha intrattenuto una relazione - sottolinea Puglisi -. Un calvario, quello dello sfregio con l’acido che, come dimostrano i dati raccolti da SOS Stalking, sta aumentando vertiginosamente negli ultimi mesi anche nel nostro Paese". Il pensiero corre subito a Lucia Annibali, sfregiata con l'acido dall'ex, che proprio in questi giorni si è visto confermato in appello la condanna a 20 anni di detenzione anche in virtù di tentato omicidio. Una vicenda che, grazie soprattutto al coraggio e alla determinazione dell'avvocatessa di Urbino (non a caso le sue prime parole, dopo la sentenza, sono state: "Ora vado a tutta birra") è divenuta un simbolo della lotta contro le violenze di genere. Le pene per questo crimine, ad avviso di Puglisi, dovrebbero essere comunque inasprite: "Dal punto di vista legale, al momento il legislatore italiano risponde ai crimini di sfregio con il reato di lesioni gravissime, per cui la pena prevista è la reclusione da sei a dodici anni se dal fatto deriva la deformazione, ovvero lo sfregio permanente del viso. Se solo si pensa che in Bangladesh, per esempio, questa è la pena minima, si conviene come ancora ci sia molto da fare per combattere questi orrendi raid. SOS Stalking si auspica, pertanto, che tali fatti possano scuotere al più presto il legislatore. È evidente la necessità di un significativo inasprimento delle pene edittali così da inibire notevolmente l’uso di una pratica di siffatta violenza sia fisica che psichica".