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03 aprile 2017

Chef Rubio volto del 5x1000 per Amnesty International

Al via mercoledì 5 aprile la campagna di raccolta fondi con il 5x1000 di Amnesty International per la difesa dei diritti umani in Italia e nel mondo. Chef Rubio - all'anagrafe Gabriele Rubini - è il volto della campagna 5x1000 di Amnesty International, l'Organizzazione non governativa indipendente impegnata da 55 anni nella difesa dei diritti umani nel mondo.
Amnesty si batte affinché sia riconosciuto il reato di tortura
Il noto chef ed ex rugbista della provincia di Roma, salito alla ribalta con il programma 'Unti e Bisunti', era già stato ambassador dell'Organizzazione per la campagna 'Write for Rights 2016' e ha deciso di tornare a dare il suo supporto per la nuova comunicazione. "Sono orgoglioso di poter dare ancora una volta il mio contributo ad Amnesty International - dichiara Chef Rubio -. Da semplice individuo m'interessa contribuire concretamente a diffondere la cultura dei diritti umani e conoscere da vicino le realtà dove vengono violati. Non è necessario andare lontano: purtroppo, anche nel nostro Paese ci sono ancora nodi da sciogliere, uno di questi è l'approvazione di una legge che introduca il reato di tortura. Metto a disposizione la mia visibilità per promuovere e difendere i diritti e le libertà civili. Come me tutti possiamo fare qualcosa, un modo semplice, è donare il 5x1000 ad Amnesty International". Per contribuire si può inserire il codice fiscale 03 03 11 10 582 e la propria firma nella dichiarazione dei redditi.

26 gennaio 2015

SOS Stalking, lo sportello online per chi è perseguitato


Nel 2013 è diventata lo sportello ufficiale della Provincia di Milano - primo sportello online in Italia - e lo scorso anno ha anche prodotto un'applicazione per smartphone già scaricata migliaia di volte. Stiamo parlando di SOS Stalking, associazione nata nel 2009 da un’idea dell’avvocato Lorenzo Puglisi con un team di avvocati e psicologi. Obiettivo dell'associazione (in alto, alcuni dei volti noti che ne sostengono la causa): offrire a chi è perseguitato un punto di riferimento costituito da professionisti in grado di garantire una risposta immediata. Gli atti persecutori, come denuncia Puglisi, sono purtroppo in crescita allarmante, come lo è la pratica barbarica dello sfregio con acido, aumentata del 65% tra il 2013 e il 2014.
Lorenzo Puglisi ha fondato SOS Stalking nel 2009
“Le vittime nel 60% dei casi sono donne, e nel 95% sono ex fidanzate o persone con cui l’aggressore ha intrattenuto una relazione - sottolinea Puglisi -. Un calvario, quello dello sfregio con l’acido che, come dimostrano i dati raccolti da SOS Stalking, sta aumentando vertiginosamente negli ultimi mesi anche nel nostro Paese". Il pensiero corre subito a Lucia Annibali, sfregiata con l'acido dall'ex, che proprio in questi giorni si è visto confermato in appello la condanna a 20 anni di detenzione anche in virtù di tentato omicidio. Una vicenda che, grazie soprattutto al coraggio e alla determinazione dell'avvocatessa di Urbino (non a caso le sue prime parole, dopo la sentenza, sono state: "Ora vado a tutta birra") è divenuta un simbolo della lotta contro le violenze di genere. Le pene per questo crimine, ad avviso di Puglisi, dovrebbero essere comunque inasprite: "Dal punto di vista legale, al momento il legislatore italiano risponde ai crimini di sfregio con il reato di lesioni gravissime, per cui la pena prevista è la reclusione da sei a dodici anni se dal fatto deriva la deformazione, ovvero lo sfregio permanente del viso. Se solo si pensa che in Bangladesh, per esempio, questa è la pena minima, si conviene come ancora ci sia molto da fare per combattere questi orrendi raid. SOS Stalking si auspica, pertanto, che tali fatti possano scuotere al più presto il legislatore. È evidente la necessità di un significativo inasprimento delle pene edittali così da inibire notevolmente l’uso di una pratica di siffatta violenza sia fisica che psichica".