Amnesty si batte affinché sia riconosciuto il reato di tortura |
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03 aprile 2017
Chef Rubio volto del 5x1000 per Amnesty International
Al via mercoledì 5 aprile la campagna di raccolta fondi con il 5x1000 di Amnesty International per la difesa dei diritti umani in Italia e nel mondo. Chef Rubio - all'anagrafe Gabriele Rubini - è il volto della campagna 5x1000 di Amnesty International,
l'Organizzazione non governativa indipendente impegnata da 55 anni nella
difesa dei diritti umani nel mondo.
Il noto chef ed ex rugbista della
provincia di Roma, salito alla ribalta con il programma 'Unti e Bisunti', era già stato ambassador
dell'Organizzazione per la campagna 'Write for Rights 2016' e ha deciso
di tornare a dare il suo supporto per la nuova comunicazione. "Sono orgoglioso di poter dare ancora una volta il mio
contributo ad Amnesty International - dichiara Chef Rubio -. Da semplice individuo
m'interessa contribuire concretamente a diffondere la cultura dei
diritti umani e conoscere da vicino le realtà dove vengono
violati. Non è necessario andare lontano: purtroppo,
anche nel nostro Paese ci sono ancora nodi da sciogliere, uno di questi è
l'approvazione di una legge che introduca il reato di tortura. Metto a
disposizione la mia visibilità per promuovere e difendere i diritti e le
libertà civili. Come me tutti possiamo fare qualcosa, un modo semplice,
è donare il 5x1000 ad Amnesty International". Per contribuire si può inserire il codice fiscale 03 03 11 10 582 e la propria firma nella dichiarazione dei redditi.
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18 luglio 2014
L'orrore dei crimini di guerra nelle memorie di Eric Lomax
La locandina del film in uscita l'11 settembre 2014 |
Il romanzo, dato alle stampe nel 1996 e divenuto su scala mondiale un bestseller, arriverà nelle librerie italiane il 28 agosto edito da Vallardi. Il film da esso tratto sarà invece nelle sale dall’11 settembre. ‘Le due vie del destino’, questo il titolo italiano dell’opera (‘The railway man’, in lingua originale), è una storia vera e si basa sulle memorie di Eric Lomax, ventunenne ufficiale britannico fatto prigioniero durante la seconda guerra mondiale e torturato dall’esercito giapponese in Tailandia, dove insieme ad altri soldati, suoi giovanissimi compagni di prigionia, era stato mandato a lavorare alla costruzione della famigerata Ferrovia della morte, in cui persero la vita migliaia di uomini. Una vicenda carica di sofferenza, incubi e desiderio di vendetta che porterà l’uomo - un ingegnere appassionato di ferrovie - a ripetere il viaggio nel Sudest asiatico trent’anni più tardi per incontrare Nagase, uno dei suoi più crudeli carcerieri (interpretato dall’attore giapponese Hiroyuki Sanada) che nel frattempo si è rifatto una vita scampando alla condanna per crimini di guerra. Nel ruolo del protagonista maturo il premio Oscar Colin Firth, affiancato da un altro premio Oscar, Nicole Kidman. L’attrice australiana veste i panni di Patti, la moglie di Lomax, ignara dell'atroce passato del consorte fino al giorno in cui diventa vittima impotente della sua rabbia silenziosa e disperata. A rivelarle il segreto - che Lomax preserva in virtù del codice del silenzio che unisce gli ex prigionieri di guerra - un altro ex soldato, Finlay, interpretato dallo svedese Stellan Skarsgård. Nel ruolo del giovane Lomax l'attore Jeremy Irvine. Diretto dal regista australiano Jonathan Teplitzky, il film in Italia è distribuito da Koch Media.
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