"Noi siamo Red, dove il cibo sa". In questa epigrafica e incontrovertibile affermazione
pronunciata con orgoglio dalla gastronoma Georgia Andreozzi, esperta di cultura dell'alimentazione, è racchiusa l'essenza della serata da RED la Feltrinelli trascorsa
con i colleghi Giampiero, Michelangelo e Simone, come me amanti del cibo di qualità e della
buona compagnia a tavola. Del locale che lo scorso settembre ha aperto i battenti a
Milano nell'avveniristica piazza Gae Aulenti, Georgia è infatti la
responsabile selezione dei prodotti. Ogni alimento, come da sua iniziale
dichiarazione, “sa”, nel senso che rappresenta sapere e sapore.
E questo vale
particolarmente per questo nuovo indirizzo della ristorazione, la cui filosofia dichiarata è infatti quella di
reinterpretare la migliore
tradizione gastronomica italiana affidandosi al team guidato dal bravo chef italo-venezuelano
Fabian Angelini. Nulla è lasciato al caso. Le carni sono della cooperativa La Granda, pioniere
dell’allevamento sostenibile; il pesce proviene dalla Casa dei Pesci del maremmano Paolo
Fanciulli, contrario alle reti a strascico; i formaggi scelti dall’affinatore Luigi
Guffanti e si trovano anche svariati presidi Slow Food. Ogni piatto è riletto
in chiave inedita, ma senza esasperazioni creative. Mentre i clienti si
aggirano curiosi tra gli scaffali (perché Red, store con ristorante di 500 metri
quadrati diretto da Daniel Fiorenzano, è anche dedicato all'acquisto dei libri e
alla lettura in loco) su consiglio di Georgia, mi lascio tentare dall’antipasto
Emilia LoMagna, ovvero Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma proposti in
varie consistenze (dalle spumose alle croccanti) e dal secondo da agnello panato con crema di ceci allo yogurt.
Gusto e ironia nel piatto con l'antipasto Emilia LoMagna |
(Laura Brivio)