17 luglio 2019

Wiko indaga i trend in tema di emoji, le faccine gialle stilizzate

Oggi si celebra il World Emoji Day, la giornata internazionale dell'emoticon. Wiko, brand di telefonia portavoce del lusso democratico, ha interrogato, con un sondaggio su Facebook, gli utenti iscritti al gruppo Wiko Community Italia, per scoprire quali sono i trend in tema di emoji.
Sempre più utilizzate, le emoticon sono un linguaggio non verbale universale
Le 'faccine gialle', sempre più utilizzate, sono ormai diventate un linguaggio non verbale universale capace di tradurre in simboli grafici emozioni, espressioni, reazioni e gesti, ma anche di sostituire determinate parole, arricchendo e talvolta cambiando radicalmente il significato dei messaggi. Questo fenomeno testimonia un'evoluzione delle abitudini e dei costumi, evidenziando come il linguaggio della nostra società stia cambiando in una direzione che privilegia velocità, immediatezza e immagini. Il primo dato che emerge riguarda l'utilizzo stesso delle emoji: il 100% del campione le usa abitualmente per velocizzare e sintetizzare messaggi. Più nel dettaglio, si scopre inoltre che le emoji più diffuse sono quelle legate a emozioni positive. Al primo posto c'è la faccina che piange di gioia (53%), seguita dal classico smile che sorride (18%) e dall'emoji con gli occhi a forma di cuore (16%). E se le immagini e foto di animali fanno incetta di cuori e like sui social, tra le emoji sembra invece che abbiano meno successo: solo il leone (3%) va per la maggiore. Se da un lato le faccine sono un alleato perfetto, da utilizzare a tutte le età per una comunicazione efficace e veloce, ci sono alcuni contesti in cui sarebbe meglio evitarle. Secondo il 42% degli intervistati è meglio non utilizzare le emoji per comunicare con i propri superiori, seguito da un ulteriore 25% che dichiara che sarebbe meglio evitarne l'utilizzo anche con i colleghi di lavoro.