28 ottobre 2019

'L'età giovane' fa riflettere sulla follia del fanatismo religioso

Il 13enne musulmano Ahmed, pur cresciuto nel contesto occidentale nei pressi di Liegi e in una famiglia islamica moderata, vive nel culto di un cugino 'martire' e arriva ad abbracciare l'integralismo religioso al punto di progettare di assassinare madame Inès, la sua insegnante di lingua araba, colpevole ai suoi occhi e a quelli del suo imam (che lo plagia, avendo sostituito l'assente figura paterna) di essere un'apostata.
Il film dei fratelli Dardenne arriva in sala dal 31 ottobre con BiM
Il crimine non va a buon fine, ma porta l'impacciato ragazzino (interpretato da Idir Ben Addi), lungi dal redimersi per l'atto di violenza nonostante un periodo in riformatorio e un altro di recupero in un'azienda agricola, a chiudersi sempre di più in se stesso e, preda della sua ossessione omicida, a perdere i contatti con la realtà, rifuggendo i contatti con gli animali e l'altro sesso, da lui considerati impuri. Questa la trama de 'L'età giovane', film drammatico scritto e diretto da Jean-Pierre e Luc Dardenne, che al Festival di Cannes 2019 si sono aggiudicati il riconoscimento per la Miglior Regia. Nel cast anche Olivier Bonnaud, Myriem Akheddiou, Victoria Bluck, Claire Bodson, Othmane Moumen. Al cinema da giovedì 31 ottobre, con distribuzione di BiM, il film dei fratelli Dardenne, la cui idea è scaturita in seguito agli attentati di Bruxelles nel 2016 rivendicati dallo Stato Islamico, fa riflettere con grande realismo su un tema di drammatica attualità quale quello dell'odio legato al fanatismo religioso, ancora più tragico quando plasma le menti suggestionabili dei più giovani, senza possibilità di ritorno.