Visualizzazione post con etichetta Space Shuttle. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Space Shuttle. Mostra tutti i post

17 luglio 2019

Gli occhiali Silhouette sono stati 18 volte nello spazio con la Nasa

Privi di viti, i Tma erano ritenuti sicuri per gli astronauti
Nella foto, un modello ridisegnato per il ventennale
Sabato 20 luglio 2019 si celebrano i 50 anni della conquista della Luna, con la missione Apollo 11. Il brand eyewear Silhouette questo stesso anno festeggia i 20 anni di Titan Minimal Art (Tma), l'occhiale scelto per gli astronauti della Nasa che fu a bordo di uno Space Shuttle per 18 volte, con conseguente designazione della Certified Space Techology. La collaborazione scaturì dal fatto che, come si legge in questa pubblicazione della Nasa, "dopo rigorosi test condotti dagli scienziati della Nasa, l'Agenzia ha convenuto che la struttura Titan Minimal Art è la più adatta a proteggere gli occhi degli astronauti nelle loro missioni spaziali". Nell'articolo dell'Agenzia Spaziale si afferma che "il telaio, prodotto da Silhouette International Schmied AG (Silhouette), è estremamente leggero e privo di viti a cerniera, il che riduce al minimo il potenziale pericolo per gli astronauti. Poiché gli astronauti lavorano in ambienti sensibili, piccole viti o componenti degli occhiali che si allentano o cadono potrebbero portare a una catastrofe (...)". Le shape ridisegnate in occasione dei 20 anni dell'occhiale Tma da Roland Keplinger, che dirige l'ufficio design del marchio eyewear, sono declinate in quattro modelli, disponibili in due varianti cromatiche a specchio, in argento e oro. Con la loro dimensione ridotta, le forme geometriche delle lenti giocano con la leggerezza lineare delle aste in titanio, che non necessitano di cerniera, elemento distintivo delle collezioni Titan Minimal Art indossate dagli astronauti.

21 settembre 2017

Alla scoperta dello spazio con 'Nasa. A human adventure'

Dal 27 settembre arriva per la prima volta in Italia, a Milano, nello Spazio Ventura XV, 'Nasa. A human adventure', la grande mostra prodotta dalla Nasa in collaborazione con John Nurminen Events e Avatar: un viaggio di conquista e scoperta che si estende per 2.500 metri quadrati, tra razzi, Shuttle, Rover spaziali e simulatori di antigravità, in un percorso didattico ed emozionante, scientifico e immersivo, che va dai primi lanci spaziali ai giorni nostri e che presenta circa 300 manufatti originali provenienti dai programmi spaziali Usa e Urss, la maggior parte di essi in prestito dal Kansas Cosmosphere & Space Center e dallo Space & Rocket Center, molti dei quali sono stati nello spazio. Percorrendo le sei sezioni (Gantry entrance, Sognatori, La corsa allo spazio, Pionieri, Resistenza, Innovazione), i visitatori verranno catapultati in una delle storie più affascinanti e ambiziose dell'uomo, la scoperta dello spazio in un'esperienza immersiva che inizia dall'ingresso, quando dovranno attraversare una passerella, la stessa che gli astronauti della Nasa percorrono prima di salire a bordo degli shuttle e la stessa sulla quale, nella notte del 7 dicembre 1972, camminarono tre astronauti dell'Apollo 17 per atterrare sulla Luna. L'esposizione racconta la fantastica storia della National Aeronautics and Space Administration, per tutti la Nasa, e le sue conquiste ottenute nei voli e nelle esplorazioni spaziali. I visitatori potranno ammirare le astronavi costruite dalla Nasa e scoprire le storie delle persone che vi sono state a bordo o che le hanno progettate e costruite, come a esempio un enorme modello in scala del razzo lunare Saturn V o la replica fedele a grandezza naturale della pioneristica navicella Mercury e una della missione Gemini, costruita per viaggi di lunga durata. E, ancora, un modulo dell'Apollo che portò il primo essere umano sulla luna e il rover lunare che servì agli astronauti per esplorarla. Non mancherà l'iconico Space Shuttle, prima navicella riutilizzabile, con una sezione che consentirà ai visitatori di vedere il ponte di volo - dove gli astronauti si trovano quando sono in orbita - e il ponte di mezzo dove invece mangiano, dormono e lavorano sugli esperimenti.