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Edito da Rizzoli, 'Cenere' approderà in libreria dal prossimo 12 marzo. Commovente e divertente, è un racconto illustrato sulla morte della madre dell'autore |
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04 marzo 2024
Si può ridere di un lutto? La risposta in 'Cenere' di Mario Natangelo
"Quando una persona che hai amato molto sparisce, e la mancanza ti toglie l'aria, finisci per cercarla nei ricordi che ha lasciato dietro di sé".
Mario Natangelo, noto vignettista satirico, lo ha fatto con 'Cenere - Appunti da un lutto' (Rizzoli), un racconto illustrato dedicato al lutto per la madre. In libreria dal 12 marzo 2024, con prefazione di Erri De Luca, è un libro sulla morte, sul dolore, ma non solo: Cenere è, prima di tutto, un libro sulla vita e sull'amore, dove si piange molto e si ride tanto. Giornalista professionista, Natangelo, che ha esordito nel 2007 all'Unità, dal primo numero del 2009 disegna ogni giorno per il Fatto Quotidiano e ha collaborato con Linus e Smemoranda, non rinuncia al sarcasmo e alla comicità, questa volta rivolti contro se stesso, e col suo tratto riconoscibile e la battuta affilata, ci mostra il suo lato più intimo e vulnerabile. In un tempo che assume un ritmo nuovo, quello irregolare delle ondate di dolore, avvicinando e allontanando il lettore dal giorno della morte di sua madre, Natangelo attinge a tutto il suo bagaglio satirico. E alla domanda 'Si può far ridere parlando di uno dei dolori più grandi, inevitabili e naturali della vita?', la risposta, incredibilmente, è sì. Nel diario della sua sofferenza, in quello che Natangelo definisce una 'speleologia del cuore', 'un carotaggio del dolore', insieme alla sorella Anna, all'amato padre, alle nipoti e ai personaggi della sua vita quotidiana, colleghi, direttori dalle sembianze caricaturali e donne bellissime ed eteree, c'è spazio per soffrire e divertirsi.
25 maggio 2019
'Quel giorno d'estate', un film sulla rinascita dopo la tragedia
Il 24enne David, goffo, gentile e un po' immaturo, sbarca il lunario a Parigi con lavoretti occasionali. E' molto legato alla sorella Sandrine e alla nipote di 7 anni Amanda, cresciuta senza un padre. Durante l'estate David incontra Léna e tra i due nasce l'amore.
Quando tutto sembra andare per il meglio, Sandrine rimane vittima di un attentato terroristico nel cuore di Parigi. Per tutti quanti la tragedia rappresenta l'inizio di un viaggio esistenziale, di dolore e di crescita, in particolare per David che, oltre a dover affrontare il trauma e la disperazione per la perdita della sorella, deve farsi carico della nipotina Amanda, rimasta orfana della madre. Insieme a Léna, i due troveranno una nuova serenità, ricominciando a vivere e superando lo spaesamento e il vuoto del lutto. Un rapporto, quello tra il giovane adulto e la bambina, che crescerà giorno dopo giorno, spaziando da momenti toccanti, poetici e più leggeri. Commuove, fa riflettere sulla violenza e il senso d'insicurezza dei nostri tempi, ma apre la porta alla speranza, il film francese 'Quel giorno d'estate' diretto da Mikhaël Hers e interpretato da Vincent Lacoste, Isaure Multrier, Stacy Martin, Ophelia Kolb e Greta Scacchi. Nelle sale italiane dal 30 maggio 2019, con distribuzione di Officine Ubu.
Diretto da Mikhaël Hers, il film racconta di David che si prende cura della nipote dopo che la madre della bambina rimane vittima di un attentato terroristico |
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