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25 maggio 2019

'Quel giorno d'estate', un film sulla rinascita dopo la tragedia

Il 24enne David, goffo, gentile e un po' immaturo, sbarca il lunario a Parigi con lavoretti occasionali. E' molto legato alla sorella Sandrine e alla nipote di 7 anni Amanda, cresciuta senza un padre. Durante l'estate David incontra Léna e tra i due nasce l'amore.
Diretto da Mikhaël Hers, il film racconta di David che si prende cura della nipote
dopo che la madre della bambina rimane vittima di un attentato terroristico
Quando tutto sembra andare per il meglio, Sandrine rimane vittima di un attentato terroristico nel cuore di Parigi. Per tutti quanti la tragedia rappresenta l'inizio di un viaggio esistenziale, di dolore e di crescita, in particolare per David che, oltre a dover affrontare il trauma e la disperazione per la perdita della sorella, deve farsi carico della nipotina Amanda, rimasta orfana della madre. Insieme a Léna, i due troveranno una nuova serenità, ricominciando a vivere e superando lo spaesamento e il vuoto del lutto. Un rapporto, quello tra il giovane adulto e la bambina, che crescerà giorno dopo giorno, spaziando da momenti toccanti, poetici e più leggeri. Commuove, fa riflettere sulla violenza e il senso d'insicurezza dei nostri tempi, ma apre la porta alla speranza, il film francese 'Quel giorno d'estate' diretto da Mikhaël Hers e interpretato da Vincent Lacoste, Isaure Multrier, Stacy Martin, Ophelia Kolb e Greta Scacchi. Nelle sale italiane dal 30 maggio 2019, con distribuzione di Officine Ubu.

12 maggio 2017

Giulietta's Dream: 50 artisti in scena per la Mantova Lovers

Sabato 13 maggio, alle 21, la splendida cornice di Palazzo Te, a Mantova, ospiterà una storia d'amore tra le più celebri di tutti i tempi: 'Giulietta's Dream', ispirato al capolavoro 'Romeo e Giulietta' di William Shakespeare. Mantova Lovers, rassegna dedicata ai grandi amori che la città dei Gonzaga ha da sempre ispirato nel tempo, per una notte trasforma dunque il sogno in realtà. L’idea che ha ispirato lo spettacolo di Federica Restani risiede proprio nelle parole del Bardo, che in 'Racconto d'Inverno' definisce Giulio Romano l'artista in grado di raffigurare il corpo con tale maestria da farlo sembrare vivo. In una performance dove corpi e voci si fondono in un'esperienza unica, il pubblico sarà libero di muoversi attraverso la dimora dei Gonzaga e si imbatterà in scene di un dramma senza tempo, che coinvolge oltre 50 artisti e in cui l’ordine cronologico della narrazione è scardinato per ricomporsi solo alla fine in una sintesi poetica di grande suggestione.