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04 dicembre 2018

Il dinosauro Stan in Stazione Centrale e al cinema in un docufilm

Da domani al prossimo 12 dicembre, la fedele riproduzione dello scheletro di Stan, com'è stato battezzato il T-Rex più grande del mondo, si ammirerà nell'atrio della Stazione Centrale di Milano.
Il film sarà nelle sale dal 10 al 12 dicembre prossimi
Occasione: l'uscita dal 10 al 12 dicembre del documentario 'Dinosaurs', secondo appuntamento de 'L'Arte al cinema' (inaugurato lo scorso novembre dal film 'Bernini') distribuito in un circuito di cinema italiani da Magnitudo Film con Chili. Il documentario, diretto da Francesco Invernizzi, è un viaggio tra più continenti, alla scoperta dei giganti del passato, raccontato con un approccio scientifico, attraverso l'esperienza dei più noti paleontologi, geologi e ricercatori del mondo, che si dedicano con passione e competenza alla raccolta dei reperti fossili che oggi possiamo ammirare nei musei di storia naturale. Coideatore del documentario Luca Cableri, collezionista e fondatore di Theatrum Mundi -Wunderkammer Arezzo, che è stato il primo ad associare il mondo dell'arte a quello della paleontologia e il primo a proporre una scena di battaglia tra dinosauri veri a un'asta - record di vendita alla casa d'aste Drouot a Parigi. Tornando al dinosauro Stan, accoglierà i viaggiatori in stazione, che potranno scattare foto e fare selfie, ammirandone lo scheletro e lasciandosi trasportare in un 'viaggio' nella preistoria. Stan (dal nome del suo scopritore) è infatti l'esemplare più grande e completo di Tyrannosaurus Rex maschio adulto esistente al mondo: alto quasi 5 metri e lungo 12, per un peso, in vita, di 6 tonnellate. Ritrovato nell'estate del 1987 dall'appassionato di paleontologia Stan Sacrison nella formazione di Hell Creek, in South Dakota, fu portato alla luce solo nel 1992, quando i paleontologi del Black Hills Institute iniziarono gli scavi del dinosauro.

31 agosto 2015

Alla scoperta dello Spinosaurus, il predatore del Cretaceo

La mostra sullo spinosauro è ospitata a Palazzo Dugnani di Milano
Rientra sotto l'ombrello di Expo in Città - il palinsesto di iniziative che accompagna la vita culturale di Milano durante il semestre di Expo 2015 - la mostra 'Spinosaurus. Il gigante perduto del Cretaceo' allestita fino al 10 gennaio 2016 in anteprima europea a Palazzo Dugnani, che nell’Ottocento fu la prima sede del Museo di Storia Naturale di Milano e ora, dopo la recente riapertura, divenuta sede distaccata dello stesso e dedicata alle mostre temporanee. Seconda tappa del tour mondiale di un’esposizione inaugurata a settembre 2014 al National Geographic Museum di Washington D.C., la mostra verte sullo Spinosaurus aegyptiacus, il più grande dinosauro predatore mai esistito, e sull’avvincente storia delle ricerche che hanno permesso di ricostruirne l’aspetto, caratterizzato da una spettacolare vela sul dorso, di dimensioni imponenti - 15 metri di lunghezza, oltre 6 tonnellate di peso - e alcuni adattamenti che ne fanno il primo dinosauro semiacquatico mai conosciuto.
Il modello del dinosaro è ai Giardini Pubblici
La mostra si deve alla collaborazione tra Museo di Storia Naturale di Milano, National Geographic Society, University of Chicago e Geo-Model. Fondamentale il contributo degli scienziati e dei tecnici italiani nello studio di Spinosaurus. Star assolute dell'esposizione il modello a grandezza naturale del dinosauro, riprodotto secondo l’aspetto 'in vivo', e la riproduzione completa dello scheletro di 15 metri, ottenuta attraverso la scansione dei fossili e la stampa 3D, e, per la prima volta, sono anche esposti esemplari mai visti delle collezioni del Museo di Storia Naturale di Milano, messi a disposizione dai Conservatori delle varie sezioni. Un’apposita sezione mostra l’ambiente in cui viveva il gigantesco predatore, e altri dinosauri suoi contemporanei, come Carcharodontosaurus. Spettacolari anche le riproduzioni dei grandi pesci di cui si nutriva Spinosaurus. A guidare il visitatore tra i siti remoti, gli esemplari fossili e le avveniristiche tecniche di studio ci sono i filmati originali degli scavi e delle ricerche nel deserto di Kem-Kem (Marocco), la storia delle scoperte precedenti, con la ricostruzione dell’ufficio del paleontologo Stromer, modelli anatomici virtuali, animazioni e una pannellistica in italiano e inglese.