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Ambasciatrici del progetto sociale Camihawke (a sx) e Katia Follesa |
Per la loro verve e autoironia, la popolare conduttrice e comica
Katia Follesa e la star del web
Camihawke (al secolo Camilla Boniardi) sono state scelte come
ambasciatrici in Italia di '
Dove Progetto Autostima', l'iniziativa sociale del beauty brand di
Unilever, da anni impegnato a promuovere un ideale di
bellezza autentica. Rivolto a bambini e adolescenti, questo progetto di respiro internazionale, che ha già raggiunto oltre
35 milioni di giovani in 140 Paesi, nel nostro Paese
era stato lanciato a Milano e Roma. L'
operazione educativa, che ora mira a coinvolgere i giovani sull'intero territorio nazionale, prevede un
programma formativo, con
workshop realizzati con l'associazione
Fondo Scuola Italia e con materiali a supporto di scuole e famiglie. L'iniziativa, finalizzata all'
accettazione del proprio corpo e alla presa di coscienza delle proprie qualità e capacità, prende le mosse dalle evidenze dell'indagine '
Beauty confidence e autostima', condotta da
Edelman Intelligence in 17 Paesi europei ed extraeuropei, tra cui l'Italia, per conto di
Dove. Dalla ricerca si evince che il 75% delle donne e ragazze italiane hanno una
media o bassa autostima, facendo posizionare l'Italia penultima nella classifica dei Paesi coinvolti nella ricerca.
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Il programma formativo è realizzato con Fondo Scuola Italia |
Otto donne su dieci evitano di partecipare a eventi pubblici per paura di non apparire perfette e l'80% di donne e ragazze con una bassa considerazione del loro corpo non effettua i controlli clinici di routine, mettendo a rischio la propria salute. Tra le cause più rilevanti la pressione sociale verso ideali irrealizzabili di perfezione: in Italia il 49% delle ragazze sostiene di avvertire il peso di dover essere sempre bella e più della metà di donne e ragazze pensa addirittura di non poter mai sbagliare o dimostrare debolezza; due donne su tre, inoltre, sentono il peso e la pressione di dover raggiungere tutti i propri obiettivi. Anche i media hanno una grande responsabilità nel veicolare un'immagine della donna e un ideale di bellezza reali e che possano essere sentiti vicini dalle persone comuni. Emerge infatti che, nonostante sette ragazze e otto donne su dieci siano consapevoli dell'alterazione delle immagini dei media, il confronto con questi modelli genera una forte pressione sul proprio modo di essere che incide sull'insoddisfazione generale della propria vita.