Il Diversity Brand Summit si terrà l'8 febbraio a Milano |
Visualizzazione post con etichetta differenze. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta differenze. Mostra tutti i post
07 febbraio 2018
#DiversityWins, una campagna contro i cliché sulla diversità
"Sono Greta, sono una copywriter non vedente e questa campagna l'ho fatta io". Questo il primo soggetto di #DiversityWins, la campagna ideata dall'agenzia Fcb Milan e nata in occasione del primo 'Diversity Brand Summit', evento unico nel suo genere in Italia che indaga il ruolo della diversità in azienda.
La manifestazione è voluta da Francesca Vecchioni, presidente di Diversity (associazione no profit impegnata nella promozione di politiche di diversity) e in collaborazione con Focus Management (società di consulenza manageriale con competenze strategiche anche in ambito csr). La campagna nasce per promuovere la tematica della Diversity & Inclusion in azienda con l'obiettivo di dimostrare che le aziende inclusive sono più apprezzate dai consumatori, attirano più talenti e migliorano le performance economiche, tema al centro del Summit. Per farlo FCB Milan ha deciso di dar voce a tutti quei talenti che, grazie alla loro unicità, dimostrano la ricchezza delle differenze, valorizzando i team e rappresentando davvero la società che ci circonda. Sono loro i protagonisti della campagna #DiversityWins. E il primo, concreto esempio è proprio Greta, copywriter ideatrice di questa campagna. Ad affiancarla troviamo i top manager di importanti aziende, quali Airbnb, Amazon, Ambasciata del Canada, American Express, Crédit Agricole, Diesel, Google, Lierac e Vodafone, che hanno raccontato la loro storia di diversità di genere, di orientamento sessuale, di etnia, di età, di status, ma, soprattutto, d'inclusione in azienda. Pianificata da Good Move, la campagna è sui principali siti d'informazione online e veicola un video manifesto e dei banner display che, a rotazione, raccontano le storie dei testimonial, raccolte tutte nella landing page dedicata all'iniziativa. Il Diversity Brand Summit si terrà l'8 febbraio 2018, dalle ore 14 alle 18, a Milano presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in viale Pasubio 5.
Etichette:
#DiversityWins,
campagna,
differenze,
diversità,
Diversity Brand Summit,
età,
etnia,
Francesca Vecchioni,
genere,
impegno,
inclusione,
status
05 febbraio 2017
Il sito Vogue.it dichiara tutto il suo amore per le diversità
Già da due giorni e fino a oggi, 5 febbraio, Vogue.it è totalmente dedicato al tema delle diversità.
Una dichiarazione d'amore per il 'diverso', come testimonia 'Vogue Italia loves Diversity', la scritta che campeggia in homepage. Nel sito la diversità viene raccontata in tutti i suoi aspetti, poiché Vogue Italia crede fermamente che siano le nostre differenze a renderci unici e speciali. In un momento storico come quello attuale, in cui si alzano muri dove prima si abbattevano frontiere, dove la politica arriva a discriminare in maniera esplicita per la nazionalità di appartenenza, per gli orientamenti sessuali o per il credo religioso, è più che mai importante prendere una posizione forte e decisa. Le recenti condotte di alcune delle grandi potenze mondiali, fino a poco tempo fa simboli di apertura e di inclusione sociale, ci stanno insegnando che non bisogna mai abbassare la guardia e che è un errore dare per intoccabili certi diritti che credevamo ormai acquisiti. Vogue Italia lo fa, prendendo una posizione molto chiara attraverso la fotografia, il linguaggio che più le appartiene. Numerosi i contenuti che toccano il tema da diverse angolazioni. Dai 100 scatti di Instagram, che ritraggono altrettante modelle provenienti da differenti Paesi del mondo, al progetto di Robin Hammond 'Where love is illegal', che racconta l’amore omosessuale in quei paesi come Africa, Malesia, Libano e Russia, in cui è ancor oggi illegale; dal nuovo lavoro di Patricia Lay-Dorsey, in cui il disabile non è più un diverso ma semplicemente se stesso, al Black History Month dove il mese di febbraio, dal 1976 a oggi, è dedicato al racconto della storia degli afroamericani per non dimenticare quello che è stato il lungo e doloroso percorso legato all’integrazione nella società statunitense, fino all’intervista a Lea T, la prima top model transessuale al mondo.
L'iniziativa è una risposta alla politica discriminatoria |
Iscriviti a:
Post (Atom)